Calciomercato Juventus, da domani i calciatori che militano nei campionati di Russia e Ucraina potranno accordarsi con un’altra squadra fino a fine stagione.
La decisione della Fifa apre a nuove, interessanti, opportunità. Ieri, infatti, il massimo organo calcistico internazionale ha fornito un importante “assist” a quei giocatori (e allenatori) che militano nei campionati di Russia e Ucraina. Due paesi attualmente coinvolti nel conflitto che sta tenendo con il fiato sospeso l’intero pianeta.
I loro contratti sono praticamente “sospesi” fino a giugno 2022. E, chi vorrà, in caso di mancato accordo con il proprio club, potrà terminare la stagione in un’altra squadra senza subire conseguenze. Diverse società si sono già attivate e stanno sondando il terreno, visto che alcuni nomi sono davvero appetibili e potrebbero rivelarsi utili nell’ultimo scampolo stagionale. Per quanto riguarda la Juventus, in queste ore si era parlato del centrocampista Marcos Antonio, uno dei tanti brasiliani dello Shakhtar Donetsk.
Calciomercato Juventus, “Marcos Antonio? Ipotesi remota”
Ma in molti sottovalutano il problema degli slot degli extracomunitari, considerando che i calciatori in questione sono stranieri che provengono dai campionati russo e ucraino. A tal proposito, ha detto la sua il direttore di TMW, Niccolò Ceccarini, intervistato nel corso del programma “Cose di Calcio”. “Non dobbiamo dimenticarci che la norma sugli extracomunitari prevede che possono essere tesserati due giocatori per ogni club – ha spiegato Ceccarini – La Juventus ne ha uno solo disponibile, però la domanda è: oggi, guardavo un po’ tra i giocatori dello Shakhtar e dello Zenit San Pietroburgo e ci sono degli elementi sicuramente molto interessanti, ma credo che nessuno possa far svoltare la stagione della squadra bianconera”.
“Non ho sentito la Juventus molto calda da quando si è aperta quest’opportunità – ha chiosato il noto giornalista – che si apre ufficialmente da domani e si chiude il prossimo 7 aprile. In più c’è da considerare che giocatori provenienti da questi campionati fanno una fatica enorme ad ambientarsi in Serie A. Motivo per cui una soluzione di questo tipo non mi sembra neanche nei pensieri della dirigenza”.