Juventus, l’infortunio del francese continua a tenere in ansia il quartier generale bianconero: ecco le parole dell’esperto.
L’attesa, normale in casi del genere, è febbrile. Alla Continassa – ma non solo – sono tutti con il fiato sospeso, ansiosi di saperne di più circa l’infortunio occorso negli Stati Uniti a Paul Pogba. La decisione su come intervenire – e soprattutto quale “strada” prendere – per curare la lesione meniscale riscontrata dal centrocampista francese durante l’allenamento effettuato nei giorni scorsi dai bianconeri presso la Loyola University verrà presa a breve.
Un problema, quello della rottura del menisco, che di solito non desta particolari preoccupazioni. In questo caso, però, il rischio di far slittare il rientro dell’ex Manchester United addirittura ai primi mesi del 2023 è concreto. Notizia che ovviamente Pogba non vorrebbe mai ricevere, perché significherebbe dover rinunciare anche al Mondiale in Qatar. Ma com’è possibile che nelle ultime ore si paventano tempi di recupero così lunghi per una tipologia di infortunio che potremmo definire quasi “banale” per un calciatore?
Juventus, “se si dovesse scegliere la sutura Pogba potrebbe rientrare solo nel 2023”
Perché se dopo il consulto specialistico non si dovesse optare per una delle due ipotesi, vale a dire quella della meniscectomia – la rimozione della parte lesionata – Pogba avrebbe bisogno di circa quattro mesi per recuperare e tornare in campo.
In questo caso si procederebbe con una ricucitura della zona lesionata, al fine di preservare il ginocchio del centrocampista transalpino. Delle differenze tra i due interventi ha parlato anche l’esperto di ortopedia e medicina dello sport Enrico Castellacci a Calciomercato.it in onda su TvPlay. “Se Pogba dovesse fare la meniscectomia – ha spiegato l’ex medico della nazionale italiana – nel giro di 45 giorni dovrebbe ricominciare ad allenarsi tranquillamente, 45-60 giorni ed è a posto”. “Cosa comporta però suturare o non suturare? Il problema della sutura è che se fa la sutura per almeno 20-30 giorni non può nemmeno deambulare; i tempi di recupero quindi vanno dai tre mesi e mezzo ai quattro”.