Tempesta Juventus, la questione rinnovo passa in secondo piano e il tecnico bianconero potrebbe perdere uno dei suoi pupilli.
Parlare di tempesta, forse, è riduttivo. Perché quello che si è abbattuto sulla Juventus è un vero e proprio ciclone. Sono ore concitate alla Continassa e, visto quello che è successo lunedì sera, non potrebbe essere altrimenti. Le dimissioni dell’ormai ex presidente Andrea Agnelli e di tutto il Cda rendono tutt’ad un tratto incerto il futuro della società bianconera, sia a livello sportivo che economico. Intanto, in una nota, la Juventus ha provato a reagire, a scuotersi, nel difficile tentativo di “normalizzare” una situazione che normale non è.
John Elkann, amministratore delegato di Exor, spiega che il club non ha bisogno di altri aumenti di capitale. “Il calcio è un settore di grande valore e pensiamo che gli ingredienti di cui dispone la Juventus, e la leadership che la dirige, la renderanno di valore superiore a quello che ha oggi”, queste le sue parole nel comunicato ufficiale apparso sul sito ufficiale.
Tempesta Juventus, Rabiot e quel rinnovo impossibile
Resta da capire, a questo punto, cosa ne sarà di quelle operazioni di mercato che il vecchio Consiglio d’amministrazione aveva concordato con il direttore sportivo Federico Cherubini, uno di quelli che – come Massimiliano Allegri – è rimasto al suo posto. Si complica, ad esempio, il rinnovo di Adrien Rabiot. Il centrocampista francese, grande protagonista con la Francia in questi Mondiali, avanzerà delle pretese che probabilmente la Juventus – non solo per ciò che sta attraversando in questo momento – non potrà soddisfare.
Rabiot è stato uno dei migliori nell’ultimo periodo con la maglia bianconera, riscattando solo in parte la scorsa stagione, in cui fu decisamente deludente. Saranno questi i suoi ultimi mesi torinesi? Non è da escluderlo, tenendo conto che è quasi impossibile che si accontenti di un rinnovo al ribasso.