La Juventus e il caso plusvalenze: uno degli elementi finito nelle carte che poi ha portato alla penalizzazione di 15 punti ha rotto il silenzio. Ecco quello che ha detto
Il meno quindici è una cosa troppo pesante, anche se, come detto da Allegri ieri durante la conferenza stampa in vista della gara di oggi contro il Nantes “è cosa passata”.
Beh, forse sì, forse per il gruppo è cosa passata, perché pensa solo al futuro a partire dalla sfida contro i francesi in Europa League, ma non è una cosa passata per i tifosi che si aggrappano a tutti per cercare di rientrare in corsa, dalla porta principale, per una qualificazione alla prossima Champions. Ma soprattutto per spazzare via tutte le dicerie di questi mesi che hanno messo alla gogna la Juventus. Non se ne può più, onestamente, di sentire dire che la Juve ruba. E a cercare di fare un poco di chiarezza, scagionando quasi la società bianconera, ci ha pensato un giocatore che è entrato nelle carte, che ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Juventus, le parole di Tongya
Franco Tongya è uno dei nomi usati dalla corte federale per la penalizzazione dei 15 punti. Lo stesso, adesso all’Odense, era un giocatore del Marsiglia prima di passare alla Juve. E il suo punto è questo.
“Gli 8M€ del Marsiglia non erano pochi ma nemmeno esagerati. Ero stato inserito nella top 11 della Youth League e anche del Mondiale under 18″. Insomma sì, erano tanti soldi, ma vedendo le cifre che ci sono in giro, dove giocatori che fanno una partita vengono pagati milioni e milioni di euro nemmeno tanto. Il punto è questo. A pagare, come sempre, è stata solamente la Juve.