Inchiesta Juventus: si sta per aprire un mese importantissimo per la Signora, alle prese con le preoccupanti vicissitudini giudiziarie.
Il ricorso c’è. Gli avvocati del club bianconero l’hanno appena depositato presso il Collegio di Garanzia del Coni, a circa ventiquattr’ore dalla scadenza dei termini. La Juventus, infatti, aveva trenta giorni di tempo a partire dalla pubblicazione delle motivazioni in merito alla sentenza sull’ormai famigerato caso plusvalenze.
Lo scorso gennaio la Corte d’appello della Figc ha sanzionato la Signora con 15 punti di penalizzazione, facendo precipitare la squadra di Massimiliano Allegri a metà classifica. Il pool di avvocati adesso punta all’annullamento. Marzo sarà dunque un mese importante per la Juventus, che potrebbe nuovamente ritrovarsi ai vertici della graduatoria di Serie A. Senza la penalità i bianconeri sarebbero secondi, a pari punti con Milan e Inter ma comunque lontanissimi dal Napoli capolista. Senza considerare ovviamente il derby con il Torino che Vlahovic e compagni stanno giocando in questi minuti. In caso di vittoria contro i cugini granata, la Juventus avrebbe più punti (sul campo) di rossoneri e nerazzurri.
Inchiesta Juventus, il club ha depositato il ricorso presso il Collegio di garanzia del Coni
In attesa di capire cosa deciderà il Collegio di Garanzia – che non potrà comunque entrare nel merito della sentenza – si avvicina un’altra data da cerchiare in rosso per la Juventus. Tra un mese esatto, il 27 marzo, avrà luogo l’udienza del Gup che deciderà se rinviare a giudizio il club e i suoi dirigenti per i reati contestati dalla Procura del capoluogo torinese.
Rinviata alla prossima settimana, intanto, l’approvazione relazione finanziaria consolidata semestrale al 31 dicembre 2022 della Juventus. A comunicarlo è stata la stessa società attraverso i suoi canali ufficiali. Prevista Con il consiglio di amministrazione convocato per il 1° marzo, sarà oggetto del Cda dell’8 marzo 2023 “così da consentire – spiega la Juventus – l’esame degli atti depositati ieri, 27 febbraio, da parte della Procura della Repubblica nel contesto del procedimento penale pendente presso l’Autorità Giudiziaria di Torino”.