Giornata importante per la Juventus, visto che il Tar del Lazio oggi ha dato il via libera ai legali all’accesso della “nota 10940”.
Si tratta di una carta, rimasta finora “segreta”, con la quale la Covisoc ha chiesto alla Procura Federale alcune interpretazioni legate al caso plusvalenze. Il giornalista di StorieSport Michele Spiezia è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda su TvPlay e ha parlato proprio di quanto è avvenuto nel corso delle ultime ore.
“La materia è molto complessa. Il collegio difensivo della Juventus, nella fattispecie dei due dirigenti che sono stati inibiti, ha ripetuto una istanza di richiesta di accesso agli atti, che già era stata formulata lo scorso anno ovvero a partire dal primo deferimento, quello originale che riguardava la società bianconera e gli altri club deferiti, in merito a una richiesta sempre di un’istanza di accesso agli atti sempre negata in un rimbalzo di responsabilità tra la FIGC e della COVISOC. Perché succede questo? Nel primo carteggio, che parte dalla COVISOC ad aprile del 2021, vengono richieste delle interpretazioni sul movimento dei giocatori oggetto a questa indagine. A questa richiesta della COVISOC, Chinè risponde dando delucidazioni in merito a questi parametri interpretativi. Ad aprile termina questo carteggio, che tuttavia resta lì. A ottobre si riapre la questione e la FIGC si trova costretta, dopo una segnalazione ulteriore che la COVISOC fa alla Procura Federale, in quanto la CONSOB aveva avvertito la COVISOC di questa inchiesta, che c’era questa inchiesta in atto della Procura di Torino” sono le sue parole.
Spiezia spiega alla TvPlay la situazione in casa Juventus
“Da lì parte il vero procedimento che poi ha portato al deferimento della Juventus e degli altri club, siamo ad aprile, con il primo e il secondo processo che si è risolto in effetti con l’archiviazione. Bisogna dire che sia nel caso del primo e del secondo processo, sia la Juventus sia gli altri club e tutti i dirigenti hanno chiesto la famosa nota 10960, che la Corte Federale e la FIGC si erano rifiutare di dare” spiega ancora il giornalista.
“Questa nota, bisogna vedere cosa c’è scritto, c’è una richiesta che la COVISOC fa alla Procura Federale per sapere, c’è scritto proprio nella sentenza, e leggo il passaggio ‘per richiedere una segnalazione in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società professionistiche ai fini dell’iscrizione ai rispettivi campionati’. La COVISOC chiede, con questa nota, come ci dobbiamo comportare in merito alla valutazione di determinati calciatori? Chi ne risponde alla COVISOC è questo carteggio di aprile del 2021, poi ad ottobre 2021 riparte la giostra. Questa differenza di date può essere importante. Questa è riportata poi tra i capi, con i quali la Juventus si è presentata al Collegio di Garanzia del CONI chiede ad esempio, in questo caso specifico, perché alla notizia criminis c’è un termine di 30 giorni per rispondere a un’inchiesta. Quindi se i difensori della Juve vogliono capire se da quel carteggio, che c’è stato tra Chinè e la COVISOC di aprile 2021, potesse già risalire a una notizia criminis” ha detto ancora Spiezia.
“La sentenza che ha pubblicato ieri la terza sezione del TAR, il giudice Arzillo, è molto importante proprio perché riconosce una valenza pubblicistica a questo atto mentre la FIGC, la Procura e la Covisoc si erano rifiutate di dare questo carteggio perché le federazioni sportive sono soggette di natura privatistica. Invece, il giudice riconosce, per la valenza del problema e legate ai bilanci, un valore pubblicistico a questo documento. Per questo ha bocciato la FIGC” ha concluso Spiezia ai microfoni di TvPlay.