Esclusione dalla Champions e nuova batosta, pronta una richiesta multimilionaria nel caso in cui il club venisse poi assolto dalla giustizia ordinaria.
In Spagna, da settimane, non si parla d’altro. Sulla falsariga di quello che sta avvenendo con la Juventus in Italia, anche il Barcellona è alle prese con una complicata vicenda di natura extrasportiva. Ed il rischio di incappare in multe o sanzioni è concreto.
Il club blaugrana è difatti finito sotto indagine per quello che è stato ormai rinominato “caso Negreira”. Si tratta di un ex arbitro, che per diversi anni – fino al 2018 – avrebbe ricevuto dei pagamenti sospetti da parte della società oggi presieduta da Joan Laporta. Circa 3 milioni di euro di versamenti all’ex fischietto spagnolo e a suo figlio per aver accesso a verbali arbitrali e registrazioni video di determinate gare della Liga. Sta indagando la procura spagnola ma, parallelamente, un’indagine è stata aperta anche dall’Uefa, che vuole vederci più chiaro. La giustizia sportiva, si sa, è più veloce rispetto a quella ordinaria. E non è da escludere che il massimo organo che governa il calcio continentale possa decidere di estromettere il Barcellona dalla prossima Champions League.
Esclusione dalla Champions e nuova batosta, la richiesta di risarcimento del Barcellona
Secondo quanto riporta il quotidiano catalano El Mundo Deportivo il Barcellona non si farà trovare “impreparato” di fronte ad un’eventuale sanzione di questo tipo.
Dalla Catalogna sono infatti convinti che se la Uefa prenderà tale provvedimento prima che il Barça venga condannato in primo e in secondo grado dalla giustizia ordinaria rischia un’importante richiesta di risarcimento da parte del club. Si parla di una cifra vicina ai 100 milioni di euro. Il calcolo è basato sull’ammontare degli introiti che verrebbero a mancare al Barcellona. Come spiega Sport Mediaset, “la procedura scatterebbe nel momento in cui la giustizia spagnola non rilevasse alcuna violazione penale nel “caso Negreira”. In quel caso, sarebbe vincolante per l’Uefa che non potrebbe andare contro la legislazione vigente in uno Stato né contraddirne la sentenza“.