4,2 miliardi di euro: per la Juventus ora cambia tutto

4,2 miliardi di euro: arrivano buone notizie da Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli che controlla il club bianconero. 

Un utile consolidato di 4,2 miliardi di euro. Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli che controlla anche la Juventus, continua a crescere. E lo fa in maniera netta rispetto al 2021, quando l’utile nel bilancio era stato “solo” di 1,7 miliardi.

4,2 miliardi di euro: per la Juventus ora cambia tutto
Elkann – Juvelive.it (LaPresse)

Un’importante plusvalenza – come spiega il portale Calcio e Finanza – derivante soprattutto dalla cessione di PartnerRe, “parzialmente compensata dalla diminuzione della quota di risultato delle società controllate e collegate (1.174 milioni di euro), comprese le minusvalenze non realizzate del portafoglio a reddito fisso di PartnerRe”. Per la prima volta al 31 dicembre 2022 la posizione finanziaria è positiva per 0,8 miliardi (+4,7 miliardi rispetto alla posizione negativa per 3,9 miliardi di fine 2021). Il patrimonio netto consolidato di Exor attribuibile ai soci della controllante ammonta a 20,6 miliardi con un incremento netto di 3,86 miliardi, rispetto a 16,759 miliardi al 31 dicembre 2021.

4,2 miliardi di euro, Exor cresce: possibili ricadute positive sulla Juve

Exor, dunque, è in salute. E questo potrebbe avere delle ricadute positive anche sul futuro dei bianconeri. Sì, nonostante le vicissitudini giudiziarie con cui il club è costretto a fare i conti ormai da oltre un anno.

“Non intende farlo”: Juventus-Elkann, il futuro è adesso
Elkann – Juvelive.it (Ansa)

L’amministratore delegato di Exor, John Elkann, questa mattina aveva espresso la sua soddisfazione dopo la presentazione del bilancio, parlando ovviamente anche di Juve. E ricordando come il 2022, per la società, sia stato un anno molto complicato. “In misura maggiore rispetto a molte delle nostre società – sono le parole di Elkann – nel 2022 la Juventus si è trovata ad affrontare crescenti difficoltà interne ed esterne, che hanno messo il club a dura prova. Sono state le azioni legali contro il club che hanno finito per occupare il CdA della società, che si è riunito 18 volte nel corso dell’anno. Il livello di pressione è cresciuto tanto che il CdA ha deciso di rassegnare le dimissioni per consentire alla società di tutelarsi nel modo più efficace contro accuse che vanno da presunte irregolarità contabili alle comunicazioni imprecise ai mercati finanziari relative prevalentemente alla compravendita di giocatori e agli accordi sugli stipendi degli stessi”.

Gestione cookie