Giustizia a senso unico contro la Juve, una situazione che sta diventando sempre più grottesca. Tutto il disappunto del giornalista.
Giovedì scorso la Juventus si è vista accogliere parzialmente il ricorso sulla penalizzazione di quindici punti che la giustizia sportiva le aveva inflitto a gennaio per il caso plusvalenze. Un raggio di sole nella tempesta più nera, se consideriamo che la squadra di Massimiliano Allegri ha riavuto indietro i punti, seppur solo in maniera temporanea.
I motivi per esultare, tuttavia, restano pochi. Sì, perché il Collegio di Garanzia del Coni ha rinviato tutto alla Procura federale, che ora dovrà rifare un nuovo processo. Entro il mese di maggio, almeno questo è l’auspicio, la Juventus conoscerà il suo destino. E non è da escludere che debba fare i conti con un’altra penalizzazione, che potrebbe nuovamente mettere a rischio la partecipazione alla prossima Champions League. Il futuro, nonostante le buone notizie arrivate nella scorsa settimana da Roma, rimane nebuloso. Oggi la Signora è terza ma a fine campionato, se dovessero arrivare eventuali sanzioni, potrebbe ritrovarsi a metà classifica. O addirittura nella parte destra della graduatoria.
Giustizia a senso unico contro la Juve, Zampini: “Che senso ha fare tre punti in più?”
Di questa situazione assolutamente grottesca ha parlato il giornalista Massimo Zampini al termine della partita con il Napoli.
“Voi immaginate il tifoso juventino – ha detto a Pressing – assolto due volte, gli spiegano a gennaio che la giustizia deve avere la velocità, la speditezza, la celerità più che la certezza della prova e 4 mesi dopo gli tolgono questo”. Un caso più unico che raro. Che ha pochi precedenti nella storia del calcio italiano, a tutti i livelli. “In più i giornali dicono che anche se fai tre punti col Napoli te ne levano tre in più – ha continuato Zampini – e allora che li faccio a fare? Che la guardo a fare? E poi c’è ancora l’altro filone. Quale dovrebbe essere l’interesse di 10 milioni di spettatori a guardare tutto quello che sta succedendo?”.
