Ribaltone della Corte Federale, annullati i tre mesi di inibizione inflitti per via delle presunte responsabilità nella vicenda D’Onofrio.
È trascorsa una settimana dall’emissione del dispositivo da parte del Collegio di Garanzia dello Sport. La “Cassazione” della giustizia sportiva sette giorni fa ha accolto solo parzialmente il ricorso presentato dagli avvocati della Juventus contro i quindici punti di penalizzazione inflitti lo scorso gennaio ai bianconeri dalla Corte federale d’Appello.
Una decisione che ha stravolto nuovamente la classifica della Serie A ma che non si può considerare una vittoria “piena” per la Signora. In attesa delle motivazioni, che verosimilmente saranno fondamentali per capire se ci sarà o meno una nuova sanzione, la Corte dovrà rifare il processo. La Juve, dunque, non conosce ancora il suo futuro. Sì, è di nuovo terza in campionato ed in piena corsa per un posto in Champions League ma non è da escludere che, a torneo concluso, gli uomini di Massimiliano Allegri dovranno fare i conti con un’altra penalizzazione, magari meno dura rispetto al -15.
Ribaltone della Corte federale, accolto il ricorso di Trentalange
La Corte federale d’Appello intanto oggi è finita ancora sotto i riflettori. Ha difatti accolto il ricorso dell’ex arbitro Alfredo Trentalange, già a capo dell’Aia, annullando i tre mesi di inibizione che gli erano stati inflitti in merito alla vicenda D’Onofrio, ex procuratore capo dell’Aia arrestato per traffico di droga internazionale.
“La Corte federale d’appello – si legge nel dispositivo – ascoltato questa mattina in video conferenza Alfredo Trentalange, ha accolto il ricorso presentato dall’ex presidente dell’Aia e ha cancellato in secondo grado di giudizio sportivo anche i tre mesi di inibizione che il tribunale federale aveva comminato a Trentalange per il caso Rosario D’Onofrio, l’ex procuratore capo dell’Aia arrestato per traffico di droga internazionale. L’ex numero uno degli arbitri è stato difeso dagli avvocati Avilio Presutti e Paolo Gallinelli”.