Juventus, ieri le motivazioni del Collegio di Garanzia hanno affossato la squadra che subirà una nuova penalizzazione. Ma l’equivoco spiegato grida davvero vendetta
Sarà durissima per la Juventus evitare la penalizzazione. Anzi, la penalizzazione sarà certa e l’obiettivo adesso è quello di cercare una via di fuga per questa stagione, magari cercando di posticipare il tutto al prossimo anno per centrare, adesso, nell’immediato, una qualificazione alla prossima Champions League.
Di certo c’è una cosa: un equivoco che su Twitter è stato spiegato da Fabrizio Bava, professore all’Università di Torino di bilancio e revisione e dottore commercialista. Dopo aver letto la sentenza, il suo commento è stato questo: “Prendo atto che, evidentemente, nel processo sportivo è ritenuto “normale” accusare qualcuno di qualcosa (avere gonfiato i valori dei calciatori scambiati) e condannarlo per qualcos’altro (avere dissimulato la natura permutativa delle operazioni incrociate). Prendo anche atto però che (pag. 40) si ha l’audacia di affermare che il riferimento allo IAS 38, §§ 45, “costituisce solo una parte della motivazione di una decisione che richiama tale principio in alcuni brevi periodi, nelle pagine 23 e 24”.
Juventus, la sentenza grida vendetta
Insomma, una sentenza che grida vendetta e che vede ahinoi come sempre protagonista la Juventus. Ora, quello che succederà nelle prossime settimane non lo sappiamo, ma di certo la voglia da parte degli inquirenti è quella di chiudere in tempi brevi la questione cercando di infliggere in questa stagione la pena alla società bianconera. Una situazione che non la Juve vuole evitare a tutti i costi. Ne va ovviamente anche del futuro della società.
Prendo anche atto però che (pag. 40) si ha l'AUDACIA di affermare che il riferimento allo IAS 38, §§ 45, "costituisce solo una parte della motivazione di una decisione che richiama tale principio in alcuni brevi periodi, nelle pagine 23 e 24".
Alla lettura di 👇— Fabrizio Bava (@FabrizioBava) May 8, 2023