Juventus, il noto esperto di giustizia sportiva ha commentato le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni.
C’è di nuovo un clima di forte preoccupazione in casa Juventus dopo la pubblicazione delle motivazioni da parte del Collegio di Garanzia sul “caso plusvalenze”.
È praticamente scontato che la Vecchia Signora dovrà presto fare i conti con un’altra penalizzazione a fine torneo. Sanzione che andrà ad incidere sulla classifica finale, scombussolandola nuovamente. E con il rischio, concreto, di “estromettere” i bianconeri dalla prossima Champions League. I giudici della cosiddetta “Cassazione” sportiva hanno, di fatto, confermato l’impianto accusatorio della Procura federale, tra cui la “voluta e reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano fittizi”. Il Collegio di Garanzia ha respinto quasi interamente il ricorso dei legali del club, tranne in un punto. La Corte d’Appello della Figc, infatti, dovrà spiegare quale nesso ci sia tra le responsabilità avute nel caso plusvalenze e il -15 di penalizzazione da parte di quei dirigenti senza delega, tra cui l’ex vicepresidente Pavel Nedved.
Juventus, Di Cintio: “La Uefa? Un suo intervento non sarebbe giustificato”
La sensazione è che se non dovesse essere confermato il -15, ma al contrario si opterà per una penalizzazione ridotta, è proprio grazie a quest’ultimo aspetto.
La conferma arriva anche dall’avvocato Cesare Di Cintio, noto esperto di giustizia sportiva, intervistato da LaPresse. “Le motivazioni del Collegio di Garanzia sul caso Juventus – ha spiegato Di Cintio – lasciano spazio a una differente valutazione da parte della Corte Federale in termini di sanzione complessiva che potrebbe risultare notevolmente contenuta rispetto alla decisione impugnata. Se da un lato il Collegio ha respinto i ricorsi degli amministratori con deleghe poiché ha ritenuto sufficientemente motivata la decisione, da un altro, ha accolto i ricorsi per carenza di motivazione degli amministratori “non” operativi. Ciò significa che la posizioni di questi ultimi dovrà essere nuovamente vagliata dalla Corte Federale che, quindi, potrà giungere a una pronuncia di colpevolezza nei loro confronti solo se sarà in grado di motivarne adeguatamente la responsabilità”. Infine un passaggio su un possibile intervento dell’Uefa: “Adesso non sarebbe giustificato”.