La Juventus a gamba tesa sulle motivazioni Coni, la società si prepara ad una nuova battaglia: le parole dell’avvocato Bellacosa.
La Juventus verrà dunque a conoscenza della nuova penalizzazione prima che il campionato e la stagione 2022-23 finiscano in soffitta.
Soltanto pochi minuti fa la Corte d’Appello della Figc ha fissato la data dell’udienza in cui sarà ridefinita la sanzione per il club bianconero in merito all’ormai famigerato caso plusvalenze. Lunedì 22 maggio la classifica della Serie potrebbe essere nuovamente stravolta, come accadde lo scorso gennaio. Il Collegio di Garanzia, la “Cassazione” della giustizia sportiva, il 20 aprile aveva rinviato il procedimento alla Corte federale, accogliendo solo in maniera parziale il ricorso presentato dai legali della società. La Juventus ha riottenuto momentaneamente i 15 punti che le erano stati sottratti. Ma si trattava di una gioia effimera: dopo la pubblicazione delle motivazioni, che hanno confermato in toto l’impianto accusatorio, è assai probabile che la Signora sarà di nuovo penalizzata. Non trova pace la squadra di Massimiliano Allegri, che nelle prossime due settimana dovrà fare i conti con questa spada di Damocle. Si prospetta un finale di stagione tumultuoso.
La Juventus a gamba tesa sulle motivazioni Coni, Bellacosa: “Tante cose non ci convincono”
La speranza, a questo punto, è che la penalizzazione sarà ritoccata. Non è detto che i giudici decidano ancora per il -15. Soprattutto dopo le “motivazioni carenti” circa il ruolo dei dirigenti senza deleghe, tra cui l’ex vicepresidente Pavel Nedved.
In queste ore ha parlato uno degli avvocati della Juventus, Maurizio Bellacosa. Parole, le sue, che alimentano speranza nei tifosi bianconeri. “Cosa non ci convince delle motivazioni del Collegio di Garanzia? Non ci convincono tanti argomenti però abbiamo vari spunti per tornare a combattere davanti alla Corte federale d’Appello”, ha detto. Insomma, la società non ha intenzione di gettare la spugna, anzi. Resta viva, secondo Tuttosport, la possibilità di ricorrere al Tar. Il tribunale amministrativo non andrebbe a modificare le sentenze nel merito ma potrebbe evidenziarne alcuni difetti per consentire un risarcimento.