Ceferin sdoganato, la Uefa continua a monitorare con attenzione le vicende giudiziarie del club bianconero.
Lo spettro di una nuova penalizzazione incombe minaccioso sulla Juventus e turba il sonno dei suoi dirigenti. Da qualche giorno sappiamo che la data da cerchiare con il pennarello rosso è lunedì 22 maggio, quando la Corte federale d’Appello si pronuncerà per la seconda volta nel giro di cinque mesi sull’ormai famigerato “caso plusvalenze”.
E sarà chiamata a ricalcolare una nuova sanzione dopo il rinvio del processo da parte del Collegio di Garanzia, che lo scorso 20 aprile ha accolto parzialmente il ricorso dei legali bianconeri sul -15, confermando tuttavia l’intero impianto accusatorio. La classifica della Serie A rischia dunque di essere ancora stravolta. In serio pericolo la partecipazione della Juventus alla prossima Champions League, visto che con un’altra sanzione – potrebbero anche essere confermati quindici punti di penalizzazione – la squadra guidata da Massimiliano Allegri si ritroverebbe un’altra volta fuori dalle prime quattro. Sembra assurdo ma è così. Inutile ribadire che la mancata qualificazione sarebbe un bel problema.
Ceferin sdoganato, Chirico: “I troppi torti inducono a pensare male”
La Uefa per adesso si limita a monitorare. Ma non è escluso che possa prendere una decisione se i tempi della giustizia sportiva italiana continueranno ad allungarsi.
Secondo il giornalista Marcello Chirico de IlBianconero.com, per il presidente Aleksandar Ceferin, già in rotta con il club bianconero per la questione Superlega, sarebbe “imbarazzante dover premiare la Juventus in caso di vittoria dell’Europa League”. Chirico motiva così la discutibili scelte arbitrali nelle gare che hanno visto la Signora nella seconda manifestazione continentale più importante. Il riferimento è ovviamente al rigore negato ai bianconeri dopo l’evidente fallo del difensore del Siviglia Badé su Adrien Rabiot giovedì scorso nella semifinale d’andata. Un errore palese da parte dell’arbitro tedesco Siebert, che non è stato neppure ravvisato dal Var nonostante i replay parlassero chiaro.