“Manicomio ed inferno”, i bianconeri domani saranno chiamati all’impresa in un clima che si preannuncia bollente.
Una coppa che vale molto più delle altre. Non per il titolo che rappresenta, ma per quello che significherebbe arrivare a sollevarla. La Juventus, è vero, è abituata a ben altri traguardi. Eppure, ora come ora portare a casa l’Europa League è la più rosea delle ipotesi. Assicurarsela in questo momento vorrebbe dire vedere la luce in fondo al tunnel.
Tornare a sorridere dopo una stagione che non ce ne ha concessi molti, di momenti per farlo. Trionfare domani contro il Siviglia sarebbe perciò doppiamente importante. E potrebbe, soprattutto, dare un senso ad un’annata controversa e complicata. Ma potrebbe anche cambiare il destino di alcuni giocatori, fra tutti quelli di Di Maria e Vlahovic, la cui permanenza a Torino potrebbe dipendere anche dalla trasferta spagnola. “El Fideo” potrebbe ripensarci e posticipare il suo rientro in Argentina, nel caso in cui in Andalusia dovesse andare come la società bianconera spera. Lui ci metterà il cuore e lo stesso dovranno fare i suoi compagni di squadra, impegnati in un ritorno tutt’altro che semplice.
“Manicomio ed inferno”, il comunicato shock dei tifosi del Siviglia
Non solo perché le semifinali, si sa, sono sempre difficili, ma anche perché c’è qualcuno che promette di fare fuoco e fiamme.
Non lascia spazio ad interpretazioni, in effetti, il comunicato stampa che è stato diffuso nelle scorse ore e che arriva direttamente dal gruppo ultras Biris Norte. Che, per chi non lo sapesse, è in sostanza quello più focoso della curva del Siviglia. “Vogliamo la Settima – tuonano i tifosi che lo hanno scritto alla vigilia del grande evento – e se lo United ha conosciuto il manicomio di Nervíon, la Juventus saprà cos’è un manicomio nel bel mezzo dell’inferno. Dobbiamo fare in modo che gli italiani si pentano di aver scelto di essere calciatori e gli tremino le gambe ogni volta che dovranno controllare un pallone”. Non sembrano intenzionati, insomma, a riservare ai bianconeri un’accoglienza troppo calorosa.