Tanti temi toccati dall’ex Presidente della Juventus Cobolli Gigli: dagli errori societari al futuro di Allegri e al suo possibile successore
Durante la trasmissione ‘Cose di Calcio’, in onda su ‘Cusano TV’, è intervenuto l’ex Presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli che ha parlato della sua presidenza in bianconero, toccando anche i temi principali della Juve attuale.
“Quando sono diventato presidente dovevo gestire una società quotata in borsa con delle regole precise ma nel frattempo abbiamo vissuto il periodo dello scandalo Calciopoli e siamo ripartiti dalla Serie B. I gradi campioni come Del Piero, Buffon hanno preso questo avvenimento come una sfida e come atto d’amore per la maglia. Ranieri è stato un allenatore molto importante per noi ma negli ultimi tempi non aveva più quell’intesa con i giocatori e abbiamo dovuto cambiare gestione. mi fa molto piacere che abbia ottenuto la Serie A con il Cagliari”. Cobolli Gigli ha proseguito sulle differenze tra la situazione Calciopoli e quella attuale: “La Juventus ai miei tempi ha vissuto Calciopoli in un momento in cui non era in corso il campionato. Quest’anno, invece, la squadra ha vissuto le penalizzazioni durante la stagione e questo ha influito notevolmente a livello mentale nella testa dei giocatori. Io non conosco oggi l’ambiente della Juventus, mi posso solo fare un’idea”.
Cobolli Gigli si è soffermato anche sulla situazione di Massimiliano Allegri, tirando fuori anche un nome per la panchina, qualora l’allenatore toscano dovesse andar via.
“La Juventus di Allegri quest’anno non ha giocato bene, non abbiamo visto un bel calcio. Però considerando tutto quello che è successo alla squadra quest’anno, la Juve se avesse vinto le ultime due partite sarebbe stata seconda dietro al Napoli. Credo che comunque sia corretto che Allegri termini il suo contratto, anche per non sostenere i costi del suo ingaggio a vuoto. Eventualmente per il futuro punterei su un allenatore giovane e moderno. Uno di questi potrebbe essere Igor Tudor che è caratterialmente forte, conosce l’ambiente Juventus e ha dimostrato di avere una buona visione di calcio. Non so che atmosfera ci sia stata in casa bianconera quest’anno. Quando c’ero io c’era una grande voglia di tornare in alto e una comunione di intenti, negli ultimi anni la società ha commesso una serie di errori che ritengo gravissimi. Dall’acquisto di Cristiano Ronaldo all’uscita di Marotta. Anche Sarri non andava bene per la Juventus, nonostante sia un allenatore dalle grandi capacità. Pirlo, invece, non è riuscito a fare quello che doveva, pur essendo un tecnico capace.
Paratici non ne ha combinata una giusta, non era in grado di rispondere quando andava a parlare ai microfoni al termine delle partite. Nedved è stato uno dei più grandi calciatori del club, ma nella funzione di vice presidente non ha funzionato perché non aveva quella diplomazia per gestire questo ruolo. Prescindo dai giudizi su Agnelli che però era il presidente di questa società. I tifosi associano al nome Agnelli un concetto di onnipotenza che invece non esiste. Forse era meglio prendere un povero pirla come il Cobolli Gigli della situazione o altri che creassero un pò di distanza tra la famiglia Agnelli e la squadra per fare da ammortizzatore. Tutti questi fattori hanno portato a un clima di tensione che si percepiva ed è venuta a mancare quella sintonia e solidarietà che doveva esserci. Una tensione non creativa ma distruttiva”.
L’ex presidente bianconero ha concluso: “C’è ancora la questione stipendi che potrebbe influire. La Juventus per la prima volta adesso sta facendo quel bagno di umiltà che avrebbe dovuto fare qualche anno fa. Non si può arrivare a questo tipo di situazione finanziaria. Bisogna ridimensionare il sistema di gestione della Juventus. Dare 8 milioni di euro a Pogba è una decisione scriteriata come quella di prendere una stella come Cristiano Ronaldo senza costruire una squadra strutturata attorno a lui. Anche la questione Superlega, per come è stata presentata, rappresenta un grave errore”.
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