Milinkovic-Savic alla Juventus, c’è un dettaglio che avrebbe frenato l’assalto dei ricchi club arabi interessati al serbo.
L’indizio social, ieri, non poteva passare inosservato. L’assenza di Sergej Milinkovic-Savic nel video in cui la Lazio ha presentato la nuova maglia ha destato qualche sospetto.
Legittimo, aggiungiamo noi. Si tratta soltanto di una coincidenza oppure è l’inizio della fine della storia d’amore tra il club biancoceleste e il centrocampista serbo, desideroso di iniziare una nuova sfida professionale? Nelle prossime settimane ne sapremo certamente di più. Quel che è certo è che la telenovela Milinkovic-Savic non terminerà presto. E con ogni probabilità ci accompagnerà pure l’estate. Fonti vicine al giocatore raccontano che, tra le possibili destinazioni, il nativo di Lleida preferirebbe trasferirsi alla Juventus, società che lo sta corteggiando con insistenza ormai da diverse stagioni. Incontrando però le resistenze di Claudio Lotito, tradizionalmente restio a far partire a cuor leggero i suoi pupilli. Le cifre che il patron della Lazio ha preteso in questi anni erano sempre altissime, fuori portata anche per le big della Serie A. La Juve ha effettuato dei sondaggi ma non ha mai realmente affondato il colpo, aspettando che si avvicinasse la scadenza del contratto.
Milinkovic-Savic alla Juventus, i sauditi pronti a mollare la pista: ecco perché
Quello di Milinkovic-Savic terminerà tra un anno. La Lazio dovrà dunque decidere cosa fare, nel più breve tempo possibile. Il rischio, infatti, è quello di perdere il calciatore a zero.
Lotito, ad ogni modo, è irremovibile. Pur disposto a privarsene già in questa sessione di calciomercato, non nuove scendere sotto la soglia dei 40 milioni. Milinkovic-Savic è finito anche nel mirino dei ricchi club arabi, anche se nutre delle riserve riguardo al fatto di andare a giocare in un campionato così (al momento) marginale. Ad ostacolare i sauditi, come spiega il portale Calciomercato.it, sarebbero stati anche altri aspetti. E cioè il dover soddisfare non solo la Lazio e il diretto interessato, ma anche i suoi agenti. Un no secco, dunque, quello della commissione. Che potrebbe tornare sui suoi passi solamente se il presidente biancoceleste, nonché il suo entourage, decidessero di abbassare le pretese.