Processo Juventus, aumenta la squalifica: sentenza ufficiale

Processo Juventus, aumenta la squalifica: la richiesta è stata svelata proprio in queste ore. Ecco quello che sta succedendo

Non si ferma il processo contro la Juventus. O per meglio dire contro gli ex dirigenti bianconeri che alla fine dello scorso anno si sono dimessi. E in questo caso parliamo dell’ex numero uno bianconero Andrea Agnelli.

Juventus (Lapresse) – Juvelive.it

La procura della Federcalcio infatti – secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport – ha chiesto 20mesi di inibizione per Agnelli, da aggiungere ai 2 anni già confermati dal Collegio di Garanzia. La richiesta, si legge nell’edizione online del quotidiano romano, è stata formulata oggi durante l’udienza di primo grado al tribunale federale nazionale per il secondo filone d’inchiesta quello relativo a Prisma, vale a dire la manovra stipendi e i rapporti con gli agenti e le varia partnership.

Processo Juventus, Agnelli unico imputato

In questo filone Andrea Agnelli è l’unico imputato dopo che gli altri deferiti avevano deciso di patteggiare con una multa. ” Agnelli non ha rinunciato al ricorso per le plusvalenze (domani palla al TAR) e così è stato chiamato a rispondere in udienza, davanti al tribunale presieduto da Carlo Sica, anche del secondo deferimento”.

L’ex presidente Andrea Agnelli (Lapresse) – Juvelive.it

Insomma, questa sono le ultime che arrivano attorno a quello che ormai possiamo tranquillamente definire il passato della Juventus. Il presente si chiama Ferrero come massimo dirigente e Giuntoli come colui che ha il compito di gestire le operazioni di mercato. Quel mercato che proprio in queste ore sta entrando davvero nel vivo con la situazione Pogba – tornato oggi da Gedda – che nelle prossime ore potrebbe avere degli sviluppi importanti e con quella di Milinkovic Savic che ormai sembra ben chiara: il serbo ha accettato i 20milioni all’anno per 3 anni dall’Arabia Saudita. Intanto proprio in questi momenti è arrivata la squalifica ufficiale per Agnelli: sedici mesi di inibizione e una multa di 60mila euro. Quattro in meno rispetto alla richiesta che era arrivata.