La Juventus di Andrea Agnelli non c’è più. In poco più di sei mesi i dodici anni della precedente presidenza sono stati cancellati con un colpo di spugna.
19 maggio 2010, è il giorno in cui Andrea Agnelli è diventato presidente della Juventus. E’ il quarto esponente della famiglia a rivestire la massima carica della società bianconera dopo il nonno Edoardo, lo zio Gianni e papà Umberto.
Dodici anni dopo, il 29 novembre 2022, le dimissioni dell’intero CDA a seguito dell’indagine della Procura di Torino denominata Prisma, hanno scritto la parola fine alla sua avventura. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 è nata la Juventus di John Elkann. Tutta un’altra storia. Una società completamente nuova, con volti nuovi, nata con il preciso scopo di resettare l’intera storia recente fatta di errori macroscopici ma anche di successi seriali che rimarranno nella storia, e non soltanto in quella della Juventus.
In poco più di sei mesi, atto dopo atto, la Juventus di Andrea Agnelli è stata cancellata e sostituita da una Juventus che non ha soltanto volti nuovi da esibire, ma da una società che vuole dare di sé un volto diverso dal precedente. La scelta di Cristiano Giuntoli come direttore sportivo sembra la risposta, non tanto indiretta, i John Elkann alla scelta scellerata di Andrea Agnelli di allontanare un dirigente come Beppe Marotta. Giuntoli come Marotta, ovvero un dirigente serio, competente e che opera nel rispetto delle regole. Tutte. Sempre.
Ma ancora più netta e tranciante rispetto al recente passato è stata la scelta della nuova Juventus di abiurare la Superlega, il progetto in cui credeva ciecamente Andrea Agnelli, il quale, infatti, ha subito regalato, a tal proposito, alla nuova dirigenza, parole non propriamente dolci. Ora un altro pezzo della Juventus agnelliana è destinato a sparire e chissà che non sia foriero di ben altre novità. Dopo 11 anni, infatti, il marchio Jeep non sarà più lo sponsor sulle divise della Juventus.
Matthijs Pog twitta un messaggio in cui rivela come Francesco Calvo, l’uomo Marketing della Juventus, abbia già avuto incarico di trovare al più presto un’alternativa al marchio Jeep che però paghi quanto Jeep, ovvero 4o milioni di euro annui. La prossima tournée negli Stati Uniti servirà anche per tentare di raggiungere questo ulteriore, e non facile, scopo. L’Arabia Saudita è un altro orizzonte da monitorare con attenzione. Chissà che anche per la Juventus la soluzione dei problemi non arrivi dai petrodollari.
Chissà, soprattutto, se questa decisione di John Elkann non sia un ulteriore segno della sua volontà di cedere la proprietà della Juventus appena i conti si saranno aggiustati. Quello che è accaduto nel novembre del 2022, esattamente 99 anni dopo l’ingresso della famiglia Agnelli nella Juventus, può davvero essere l’inizio della fine. Chissà che proprio nell’anno del centenario di questo binomio apparentemente inscindibile, sì consumi la più inattesa, inevitabile, dolorosa, divisione.
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