Sentenza ribaltata: altro che Juventus, ‘paga’ solo l’UEFA

Non si parla solo di calciomercato per quanto riguarda la Juventus ma anche delle recenti sanzioni Uefa contro i bianconeri.

La decisione era nell’aria da diverse settimane e non ha generato grande sorpresa tra i tifosi. Niente Conference League, l’Uefa ha sancito l’esclusione della formazione di Allegri dalle competizioni europee per un anno. Nessun ricorso in arrivo, la Juve lo ha già reso noto per bocca del presidente Ferrero.

Sentenza ribaltata: altro che Juventus, 'paga' solo l'UEFA
©LaPresse

L’intenzione è quella di voltare definitivamente pagina rispetto al passato. Mettendosi alle spalle le vicende extra calcistiche per potersi concentrare sul campo. La missione principale sarà quella di riuscire a conquistare lo scudetto. Ma è chiaro che le sanzioni portano comunque delle problematiche a livello economico, visti i mancati introiti che ci saranno.

Juventus condannata dall’Uefa: le spiegazioni dell’esperto Bava

Proprio riguardo quanto avvenuto, in un lungo thread su Twitter l’esperto Fabrizio Bava ha spiegato “Dall’1.07.23 l’UEFA prevede che spetti alle società individuare se gli scambi siano da qualificare permute e ai revisori confermare se condividono. Le permute devono essere rappresentate secondo la disciplina degli IAS da parte di tutti i club. La Juve applica già gli IAS essendo quotata, ma non ha mai ritenuto (né dichiarato nei bilanci) che gli scambi fossero da qualificare permute. Non risulta che nessuna delle altre quotate (Lazio e Roma per anni) abbia mai qualificato permute gli scambi, i loro revisori non hanno mai contestato l’iscrizione delle plus sugli scambi” ha scritto.

“Il processo penale deve ancora iniziare. Probabilmente verrà decisa la non competenza territoriale della Procura di Torino (la Procura Generale della Cassazione ritiene competente la procura di Milano). Nel frattempo, la Juve è stata condannata in via definitiva nel processo sportivo (10 punti, stima danno economico 50-80 milioni) in base alle carte dell’accusa della Procura di Torino. Motivazioni della condanna: non entra nel merito dei singoli scambi, non è necessario, la Juve è stata sleale perché ha dissimulato la natura di permuta (per il timore di non poter scrivere la plusvalenza) e poi le plus erano fittizie (non mi è chiaro sulla base di che cosa). Ognuno si formi una propria opinione” sono le sue parole.

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