Juventus-Real Madrid 3-1. Una bella partita che ha mostrato una Juventus già in buone condizioni ed alcune individualità in grande spolvero. E il gol di Vlahovic…
E’ vero che è calcio d’agosto, anzi di inizio agosto. Che vale quel che vale, ma è pur sempre calcio. E poi quando si incontrano Juventus e Real Madrid non è mai una semplice amichevole.
Ad Orlando è stata partita vera e Juventus e Real hanno dato tutto quanto possono dare in questo momento della stagione, in piena fase di preparazione.
La Juventus di Massimiliano Allegri è già parsa in buone condizioni dal punto di vista atletico e decisamente più propositiva rispetto a quella della passata stagione. La linea difensiva presentata dal tecnico di Livorno ha mostrato il ritorno di Alex Sandro, come terzo centrale, al posto di Gatti. E proprio dai piedi del discusso difensore brasiliano è nata l’azione che ha portato all’immediato vantaggio bianconero.
Il solo volto nuovo è quello di Timothy Weah, che peraltro si sta sempre più inserendo negli schemi di Allegri mostrando una non comune personalità. A centrocampo è da sottolineare la buona prova di McKennie, protagonista nelle azioni che hanno portato ai primi due gol della Juventus e sempre nel vivo del gioco, nonostante qualche evitabile sbavatura. Sul fronte offensivo soltanto buone nuove.
Federico Chiesa ha confermato anche contro il Real Madrid di aver già raggiunto una più che buona condizione generale. La gamba sembra essere tornata quella della prima, entusiasmante stagione in bianconero. Ora davvero si può dire che il gravissimo infortunio di inizio 2022 è soltanto un lontano, e pessimo, ricordo.
Moise Kean, al di là della rete realizzata dopo nemmeno un minuto dall’inizio della partita, si è mostrato in decisa crescita e può rappresentare per Allegri ben più che una semplice alternativa. Gli ultimi quindici minuti Allegri li ha voluti regalare a Dusan Vlahovic che in questa prima fase della preparazione ha sempre svolto un lavoro più leggero per evitare il riacutizzarsi della pubalgia che ha segnato in negativo la stagione passata dell’attaccante serbo.
Soulé gli ha servito su un piatto d’argento un assist perfetto per il gol del 3 a 1. Una rete, ed un’esultanza particolari. Quel prendere la maglia e mostrarla come fosse sua è un segnale rivolto alla dirigenza, al tecnico, ai tifosi. Forse la sua maniera di mostrare a tutti la sua volontà, che è quella di non voler lasciare la Juventus. Chissà se è davvero questo il messaggio che il serbo ha inteso lanciare.
E se fosse davvero questo il messaggio, tutt’altro che subliminale, può bastare a farlo rimanere a Torino? Per la risposta definitiva, ormai, occorrerà attendere soltanto qualche ora.
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