Motivazioni politiche, gara interrotta: si sono rifiutati di giocare

Sono giorni nei quali non si pensa ai campionati ma agli impegni delle varie nazionali che sono sparse per il mondo.

L’Italia di Spalletti è coinvolta nelle qualificazioni ai prossimi Europei, un appuntamento da non fallire dopo le ultime delusioni che gli azzurri hanno dato ai loro tifosi. Si stanno giocando in questi giorni tante partite e gli appassionati le stanno seguendo con particolare attenzione visto che in campo scendono i calciatori della loro squadra del cuore.

Motivazioni politiche, gara interrotta: si sono rifiutati di giocare

Fari ovviamente puntati in Italia sulla nostra nazionale, come dicevamo, che del resto deve cercare di tornare ad entusiasmare. Ma attenzione a quanto è accaduto su altri campi, dai quali arrivano notizie che senz’altro faranno parlare nei prossimi giorni.

Striscione contro il Kosovo: match interrotto a Bucarest

Purtroppo nella serata di oggi si è registrata una brutta pagina per il calcio. Un episodio di quelli che non fanno certo parlare bene di questo sport. Stiamo parlando di quanto accaduto nel match valido per le qualificazioni agli Europei nel gruppo I tra Romania e Kosovo.

Motivazioni politiche, gara interrotta: si sono rifiutati di giocare

Questo match, valido per la sesta giornata, è durato all’incirca 20 minuti. Nello stadio “Arena Nationala” di Bucarest i tifosi dei padroni di casa hanno esposto uno striscione in cui c’era scritto “Il Kosovo è Serbia”. C’è da rimarcare, come si legge su Tuttosport, che la Romania è uno pochi stati dell’Unione Europea a non riconoscere l’indipendenza del Kosovo, pertanto il clima era già teso prima del fischio d’inizio. Fumogeni in campo e intervento della polizia. I giocatori del Kosovo sono rientrati negli spogliatoi e dunque l’arbitro Delajod non ha avuto alternativa se non quella di fermare la partita.

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