Rissa con i tifosi, il vicepresidente “assalito” in un centro commerciale: minacce di morte anche alla figlia.
La sconfitta subita nel match di coppa nazionale, domenica scorsa, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il clima, in realtà, era già teso attorno al club rossonero a causa dei risultati deludenti. Stiamo parlando del Flamengo, campione in carica del Sudamerica dopo il trionfo nella scorsa edizione della Copa Libertadores.
Dalle stelle alla stalle, come si dice in questi casi. Il trionfo dello scorso ottobre nella sfida tutta brasiliana con l’Athletico Paranaense oggi sembra lontanissimo. Da qualche mese in panchina siede un nuovo allenatore, l’argentino Jorge Sampaoli, ma il cambio di guida tecnica non ha sortito gli effetti sperati. Il Flamengo attualmente occupa solo il quinto posto nel massimo campionato, il Brasileirao, è uscito dalla Libertadores agli ottavi di finale contro i paraguaiani dell’Olimpia Asuncion ed ora rischia di abbandonare anzitempo anche la coppa nazionale. Tra i più criticati, oltre al vicepresidente Marcos Braz, l’attaccante Gabigol, che in Italia vestì la maglia dell’Inter nella stagione 2016-17 senza però lasciare segno. I contestatori vorrebbero la cessione del centravanti e l’esonero del tecnico.
Rissa con i tifosi, al Flamengo è caos totale
La contestazione si è però arricchita di un nuovo, deprecabile, capitolo: come riporta “O Globo”, il maggiore quotidiano brasiliano, il vicepresidente Braz è stato vittima di un’aggressione in un centro commerciale di Rio de Janeiro da parte di tre tifosi rossoneri.
Il dirigente avrebbe reagito dopo le minacce di morte nei confronti della figlia. A quel punto è successo davvero di tutto, con Braz che ha preso a calci e a pugno (ed anche morsi) uno dei tre aficionados del Flamengo. Sul posto, spiega O Globo, è intervenuta anche la polizia che, a distanza di un’ora dall’accaduto, ha scortato all’esterno Braz per portarlo alla stazione locale ed avviare le indagini.