Un bilancio decisamente negativo quello di Massimiliano Allegri nel suo secondo ciclo alla Juventus: i numeri del disastro
Il bilancio dell’Allegri bis fino all’anno scorso era da considerare estremamente negativo, soprattutto nel naturale confronto con il suo primo ciclo in bianconero in cui aveva vinto 5 scudetti e raggiunto due finali di Champions League.
Nel post-Allegri era subentrato Maurizio Sarri che al suo primo anno è riuscito a vincere il campionato, se pur non sia bastato per essere riconfermato. L’ingresso di Andrea Pirlo ha portato a due trofei ma ad un ridimensionamento totale della squadra che è stata affidata nuovamente ad Allegri nel 2021. L’allenatore toscano era convinto di ritrovare quel gruppo vincente che avrebbe potuto ricucirsi il tricolore sul petto. In realtà ha trovato una squadra ben diversa, senza campioni ma con tanti giovani da prendere per mano nel percorso di crescita. L’Allegri-bis ha, di fatto, coinciso con l’addio di Cristiano Ronaldo che dopo la cocente delusione in Champions contro il Porto, ha scelto di tornare al Manchester United. Di fatto la società lo ha accontentato, per quanto possibile, come dimostra l’investimento su Dusan Vlahovic a gennaio 2022. Un colpo da quasi 80 milioni dalla Fiorentina per dare nuova linfa all’attacco dopo l’addio di CR7.
Nonostante il regalo di natale, nonché Dusan Vlahovic, Max Allegri ha faticato a dare un’identità alla squadra, fallendo l’obiettivo scudetto sia nel primo che nel secondo anno.
Non solo le delusioni in campionato; i bianconeri hanno perso anche le finali di Supercoppa italiana e Coppa Italia contro l’Inter, chiudendo la stagione 2022-23 con zero titoli. Neppure il ritorno di Paul Pogba ha dato la sterzata che serviva. La storia del francese si è conclusa nel modo più amaro con la positività al doping che ha definitivamente interrotto il sogno dei tifosi bianconeri di rivederlo splendere in campo dopo i continui infortuni. Allegri ha avuto diversi rinforzi nella scorsa stagione, da Milik a Di Maria e Paredes. Nomi di spessore che, però, non hanno inciso come ci si aspettava. Certamente la sfortuna di aver avuto Chiesa e Vlahovic a mezzo servizio è un fattore per nulla irrilevante ma la Juventus è sembrata una squadra spaesata, priva di idee e di un’identità definita. Il vortice delle penalizzazione ha poi definitivamente tagliato le gambe alla squadra e a quel punto Allegri ha avuto la bravura di compattare l’ambiente. Dopo il contraccolpo iniziale la squadra ha tirato fuori l’orgoglio, scalando la classifica. La seconda penalizzazione ha poi definitivamente tagliato le gambe ai bianconeri.
Quest’anno molti elementi della vecchia guardia, ormai ingombranti, sono andati via e senza le coppe è doveroso aspettarsi un cambio di marcia repentino. L’allenatore toscano era partito con obiettivi ben diversi durante l’estate, puntando allo scudetto. Il suo atteggiamento è cambiato dopo il mancato arrivo di Romelu Lukaku e ad oggi le prospettive sembrano diverse. Nelle recenti dichiarazioni sembra più orientato verso il quarto posto e quindi un piazzamento in Champions League. La Juventus ha raccolto 3 vittorie nelle prime 5 partite, pareggiando col Bologna e crollando al Mapei Stadium contro il Sassuolo. La squadra sembra avere ancora quelle lacune che sono costate care l’anno scorso. Per Allegri non ci saranno più bonus e potrebbe essere l’anno della verità.
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