Niente rosso a Berardi contro la Juve, l’episodio continua a far discutere: le parole del designatore arbitrale.
Partiamo dai fatti: la prestazione negativa resta. A Reggio Emilia non abbiamo ammirato la Juventus delle prime quattro gare di campionato. O meglio, delle prime tre, visto che contro il Bologna gli uomini di Massimiliano Allegri avevano sostanzialmente deluso sul piano del gioco, pur riuscendo ad evitare la sconfitta grazie ad un gol di Dusan Vlahovic.
Resta, però, anche l’errore dell’arbitro Colombo, che ad inizio ripresa ha “graziato” Berardi dopo un brutto fallo sul bianconero Bremer. Un intervento che francamente avrebbe meritato il rosso ed invece l’attaccante degli emiliani se l’è cavata solo con un giallo. Sotto accusa anche il Var: il fischietto Fabbri avrebbe dovuto segnalare la svista al collega Colombo ma alla fine ha deciso di non intervenire, assecondando la scelta del direttore di gara. Il Sassuolo in quel momento conduceva 2-1 e con un uomo in meno – peraltro il giocatore più talento nonché suo capitano – sarebbe cambiato tutto.
Niente rosso a Berardi contro la Juve, Rocchi: “Forse io avrei dato il rosso”
Una decisione incomprensibile, anche vista e rivista alla moviola: l’entrata di Berardi è in ritardo, con il centravanti di origine calabrese che va con il piede a martello sul ginocchio del brasiliano.
Dell’episodio ha parlato anche il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ai microfoni di DAZN. “Perché gli arbitri non vanno al Var? – ha detto – Nel caso di Berardi perché il Var ha considerato l’episodio corretto per com’è stato valutato in campo. Non mi sento di colpevolizzare il direttore di gara per la decisione, stiamo all’interno di valutazioni soggettive, giusto dar spazio alle interpretazioni. Probabilmente io avrei dato il rosso. Il Var era d’accordo con l’arbitro, il quale non è stato richiamato a controllare tale episodio. Non esiste alcun fischietto che possa rifiutarsi di controllare un’azione qualora venisse richiamato dal VAR. Se qualcuno dei miei facesse così da domani non ci sarebbe più”.