ll solito Allegri dopo Atalanta-Juventus. Ecco le dichiarazioni del tecnico bianconero dopo il pareggio a reti inviolate al Gewiss Stadium contro l’Atalanta.
Nei casi in cui la partita si è chiusa in parità viene sempre da domandarsi se sia più un punto guadagnato o due punti perduti per strada.
Atalanta-Juventus, sfida diretta in ottica Champions League, non ha regalato le emozioni che si attendevano alla vigilia. Complessivamente meglio la formazione guidata da Gian Piero Gasperini, soprattutto nel secondo tempo, quando i nerazzurri hanno spinto di più mettendo alle corde una Juventus che ha avuto una maggiore difficoltà nelle ripartenze.
Pesante l’assenza di Vlahovic. Chiesa, nonostante un grande impegno, e Kean non hanno impensierito più di tanto la retroguardia bergamasca. Szczesny è stato determinante su Muriel, il quale ha anche centrato una traversa. A conti fatti per la Juventus forse un punto guadagnato, ma intanto Milan e Inter volano a più quattro!
La parole di Allegri
In sala stampa Massimiliano Allegri ha commentato così il pareggio a reti inviolate tra Atalanta e Juventus. Per il tecnico livornese il bicchiere della Juventus è mezzo pieno.
“Sono contento per la prestazione dei ragazzi, soprattutto per il punto preso, non era semplice. Abbiamo fatto 60 minuti buoni, ma in certi momenti potevamo fare meglio a livello tecnico, abbiamo sbagliato molti passaggi“. Sul finale la Juventus ha rischiato di capitolare: “Dobbiamo essere un po’ più attenti, ma sono momenti di crescita. Dobbiamo pensare al fatto di non aver preso gol, di non aver perso e di aver preso punti in trasferta”.
Andando sui singoli Allegri ha parlato prima di Rabiot: “Piano piano rivedremo il Rabiot della scorsa stagione. Ha finito in crescendo. Ha saltato la preparazione e ha avuto diversi acciacchi“. Poi è passato a Bremer, uscito dal campo prima del fischio finale: “Ha avuto crampi ai flessori e ha chiesto di uscire, niente di che“. Nessun problema in vista del derby.
Anche Chiesa è apparso stanco: “Viene da tante partite giocate a grande intensità e le ha pagate anche a livello di lucidità. Le palle che ha avuto una settimana fa sarebbero state più pericolose“, queste le parole del tecnico livornese riprese da tuttosport.com.
Per il tecnico livornese la Juventus è ancora in una fase di crescita. I cali di tensioni, gli errori in fase di impostazione, persino il timore di far male agli avversari e il preferire il possesso palla pur di non tirare in porta, sono sintomi di questo processo di maturazione in atto.