Ronaldo, da affare del secolo a peggior incubo. Il fuoriclasse portoghese ha un contenzioso con la Juventus. La maniera peggiore di chiudere il rapporto.
Quel luglio del 2018 il popolo bianconero è andato in estasi. Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che raggiungeva in elicottero Cristiano Ronaldo per l’acquisto del secolo sembrava il lieto fine di una favola calcistica.
Cinque anni dopo quell’elicottero che andava a visitare l’allora fuoriclasse del Real Madrid i tifosi della Juventus darebbero chissà che cosa per non averlo mai visto, per cancellarlo dalla loro vita di tifosi, dalla storia della loro squadra del cuore. Perché quell’incredibile illusione si è rivelata come la più grande, e devastante, delusione della storia bianconera. Un’operazione che ha presentato, già da qualche tempo, un conto salatissimo da saldare.
Ancora oggi la Juventus si sta domandando come uscire da una situazione debitoria drammatica, con cifre scritte in rosso inimmaginabili soltanto qualche anno fa. L’incubo Cristiano Ronaldo non è terminato nemmeno una volta ceduto al Manchester United. Perché l’affare del secolo per la Juventus doveva ancora trasformarsi nel suo incubo peggiore. Incubo che si materializzato quando il giocatore portoghese ha fatto causa alla Juventus.
La questione del contenere riguarda la quota stipendi non riconosciuta al portoghese durante la pandemia di Covid e pari a 19,5 milioni di euro.
Ronaldo da affare del secolo a peggior incubo
Ecco quindi un’altra grana in casa Juventus. Sulla vicenda Ronaldo-Juve TVPLAY_CMIT ha ascoltato il giornalista Giovanni Capuano.
“Bisognerà stabilire se nel caso Ronaldo si chiuderà con un nulla di fatto o se si dovrà pagare una parte o l’intera cifra chiesta da Ronaldo. Non riesco a immaginare nella testa dei legali della Juventus il punto di caduta funzionale ad una strategia complessiva“. La Juventus si dice tranquilla dal momento che l’attaccante portoghese avrebbe, il condizionale è d’obbligo, firmato una liberatoria per la sua cessione al Manchester United in cui certificava di non aver più nulla a pretendere dalla società bianconera.
Giovanni Capuano, però, sottolinea i pericoli che comportano cause come quella intentata da Ronaldo contro la sua ex squadra: “Una causa davanti al tribunale del lavoro non è il massimo per una società, anche perché spesso l’approccio di questi tribunali è tendenzialmente favorevole ad accogliere le istanze dei lavoratori“. Per Capuano l’arbitrato rappresenterebbe la soluzione migliore per la Juventus, cui non converrebbe arrivare davanti a un tribunale.
Verrebbe da dire che piove sul bagnato in casa Juve. Più i conti segnano un rosso che non smette di inquietare e più le uscite, di ogni genere, aumentano. C’era una volta una Juventus che vinceva titoli a ripetizione ed aveva i conti in ordine. Chissà quando si rivedrà.