Scandalo dopo il match europeo: due calciatori arrestati

Scandalo dopo il match europeo, l’accaduto potrebbe generare un vero e proprio caso internazionale. Interviene anche il primo ministro.

La partita, valida per la seconda giornata della fase a gironi di Conference League, è finita 1-0 per i padroni di casa. Gli olandesi dell’Az Alkmaar hanno ottenuto così la loro prima vittoria nella competizione, battendo di misura i polacchi del Legia Varsavia grazie ad una rete di Pavlidis ad inizio ripresa. Ma a fare notizia, purtroppo, è stato ben altro.

Scandalo dopo il match europeo: due calciatori arrestati
– Juvelive.it (Ansa)

La squadra polacca, infatti, ha fatto ritorno in patria senza due giocatori, il capitano Josué e Radovan Pankov, che a fine match sono stati fatti scendere dal bus, portati in commissariato e posti in stato di fermo dalle forze dell’ordine olandesi. Il motivo? I due sarebbero stati coinvolti negli scontri tra la delegazione polacca e la polizia. Non appena è terminato l’incontro le autorità hanno l’uscita dallo stadio, di fatto “blindato” nel tentativo di contenere i tifosi del Legia Varsavia. Hanno finito per farne le spese i membri del club della capitale polacca, i quali avrebbero voluto raggiungere l’autobus in fretta e in furia. Josue e Pankov, ad ogni modo, hanno trascorso la notte nella stazione di polizia di Alkmaar. E presto potrebbe scaturirne una sorta di caso internazionale.

Scandalo dopo il match europeo, Legia Varsavia nel caos

È stato costretto ad intervenire anche il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. “Ho ordinato al Ministero degli Esteri di intraprendere azioni diplomatiche urgenti per verificare gli eventi della scorsa notte – ha scritto su X (ex Twitter) – I giocatori polacchi e i tifosi devono essere trattati in conformità con la legge”.

Ha parlato anche il Legia, rispondendo all’agenzia polacca PAP attraverso il portavoce Zasławski. “Siamo all’aeroporto, in fase di check-in. Josué e Pankov non sono con noi. Da quello che sappiamo, sono in questura e con loro c’è l’avvocato del club. Credo che la polizia serva a proteggere, difendere, non attaccare. Non ci sono parole per descrivere quello che è successo. Ci sentiamo come se fossimo stati attaccati”.

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