Juventus, è scoppiata la Yildiz mania. Lo attendevano in tanti nel derby contro il Torino. Ha giocato soltanto pochi minuti, ma sono bastati.
Classe 2005, diciotto anni e le stimmate del campione nel suo DNA. Kenan Yildiz è stato l’ultimo capolavoro, dopo inenarrabili topiche, della dirigenza guidata da Andrea Agnelli.
Nato in Germania, ma di origini turche, il gioiello bianconero è arrivato a parametro zero dal settore giovanile del Bayern Monaco, che lo ha cresciuto fin dall’età di 7 anni. Non parlate di Yildiz come di un predestinato a Massimiliano Allegri poiché potrebbe prendervi a male parole. Il tecnico di Livorno sta curando, ed osservando, la crescita esponenziale del giovane talento con un’attenzione maniacale, esattamente per non vederlo poi bruciare in un istante.
Alla vigilia della sfida contro il Torino, la contemporanea assenza di Chiesa e Vlahovic, sembrava aver spalancato le porte al giovane talento bianconero. In tanti avevano pronosticato la sua presenza in campo, fin dal primo minuto, sabato pomeriggio, all’Allianz Stadium. Kenan Yildiz è rimasto in panchina per quasi l’intero incontro, entrando in campo soltanto nel finale. Gli sono bastati solo pochi tocchi di palla per far sorgere in tutti il rimpianto di non averlo visto protagonista fin dal primo minuto.
Massimiliano Allegri è sempre stato accusato dai suoi detrattori di non aver fiducia nei giovani e di lanciarli soltanto quando non ha più alternative.
Kenan Yildiz è un talento purissimo ed Allegri lo ha capito da tempo. Fin da quando, dopo la partita d’esordio in campionato della Juventus contro l’Udinese, gli ha consigliato di tagliarsi i capelli, in maniera da concentrarsi soltanto sulla sua testa e sui suoi piedi, che sanno trattare il pallone come pochi.
Dopo poche settimane sono arrivate le parole del tecnico livornese il quale, dopo la prestazione di Yildiz contro l’Atalanta, ha detto: “Su quattro palloni toccati non ne ha sbagliato uno, soprattutto il modo di gestire la palla tecnicamente. Diventerà un giocatore davvero forte…“, queste le sue parole riportate a numero-diez.com.
Il difficile viene ora. Con un talento che morde il freno per giocare sempre ed un tecnico che ne deve gestire la crescita e l’impeto. Allegri farà come suo solito. Probabilmente assicurerà ad Yildiz un graduale aumento di minutaggio, affiancandolo anche a Chiesa e Vlahovic e, soprattutto, facendolo sempre più sentire al centro del progetto della Juventus.
Non senza ricordargli, ogni giorno, più volte al giorno, quanto sia pesante la maglia che indossa. E nel momento in cui arriverà l’inevitabile errore o la prestazione incolore, la sua giovane età non sarà un’attenuante. Sono i tradizionali onori ed oneri della maglia della Juventus.
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