Elkann cede la Juventus, un piccolo azionista del club bianconero dice la sua a proposito dell’ennesimo aumento di capitale.
La Juventus quest’anno punta a fare un campionato di vertice anche per cancellare al più presto il ricordo delle ultime due stagioni, avare di soddisfazioni per il club bianconero. Era da oltre dieci anni che la Signora non restava a secco di titoli per così tanto tempo: gli ultimi sono quelli conquistati da Andrea Pirlo (Coppa Italia e Supercoppa Italiana) nel 2020-21, l’ultima di Cristiano Ronaldo a Torino.
Il ritorno in panchina di Massimiliano Allegri, che nella precedente esperienza aveva fatto incetta di trofei, finora non ha sortito gli effetti sperati. Il tecnico livornese si è trovato davanti ad una situazione particolare, resa ancora più complicata dai tumulti societari che hanno avuto luogo lo scorso novembre. Le vicissitudini giudiziarie, alcune delle quali concluse – almeno per quanto riguarda la parte sportiva – con il patteggiamento ed una sanzione di oltre 700mila euro, non hanno permesso all’allenatore dei cinque scudetti di fila di lavorare con serenità e di velocizzare il processo di ricostruzione.
Elkann cede la Juventus, Bava: “La acquisteranno gli arabi”
Senza dimenticare i 10 punti di penalizzazione per via del caso plusvalenze – l’altro filone dell’inchiesta Prisma – che nella scorso campionato hanno impedito alla Juventus di qualificarsi alla Champions League, conquistata sul campo.
Due stagioni, insomma, che hanno messo a dura prova le casse del club. E i 200 milioni di euro che Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli principale azionista della società, verserà entro il prossimo anno rappresentano una bella boccata d’ossigeno. Dietro l’ennesimo aumento di capitale, approvato ieri durante l’assemblea degli azionisti, però si celerebbe dell’altro. Lo ha svelato il piccolo azionista della Juventus, Matteo Bava, a TvPlay.
“John Elkann sta liquidando tutto – ha detto – compresa la Juventus. L’aumento di capitale deciso ieri da 200 milioni di euro è insufficiente per tutto. L’anno scorso ne hanno persi 200, quest’anno 100. Questo è un modo per arrivare a un compratore“.
“Oggi la Fiat non c’è quasi più – prosegue Bava – presto sarà venduta anche la Juventus. La prenderanno gli arabi che prendono i soldi dal nostro acquisto di petrolio“.