Nuova punizione UEFA: la Juventus li mette tutti a tacere

Il giorno dopo l’Assemblea degli azionisti della Juventus non cessano le polemiche. Alcuni azionisti hanno criticato la società bianconera.

Juventus-Inter si avvicina, eppure sembra lontanissima. A dominare la scena l’Assemblea degli azionisti della Juventus, la prima dopo le dimissioni dell’intero CDA guidato da Andrea Agnelli. Un’Assemblea diversa al solito.

Il giorno dopo l'Assemblea degli azionisti
Gianluca Ferrero e l’Assemblea degli azionisti Juventus (Foto ANSA juvelive.it)

Un momento atteso da tempo dagli azionisti per discutere su alcuni temi rimasti in sospeso dalla passata stagione. Ha parlato il presidente della società bianconera, Gianluca Ferrero. I punti all’ordine del giorno hanno previsto sia l’approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso il 30 giugno 2023 sia l’aumento di capitale sociale di 200 milioni di euro. Ma tutto è sembrato scorrere via senza suscitare interesse alcuno.

Il momento più caldo lo si è avuto quando il presidente bianconero ha risposto a sollecitazioni lanciate da alcuni piccoli azionisti durante gli interventi della mattina. Gli argomenti critici dei piccoli azionisti si possono concentrare su un unico tema, ovvero quello riguardante la strategia difensiva che la nuova dirigenza ha adottato in seguito all’Inchiesta Prisma sulle plusvalenze e sulle manovre stipendi.

Il presidente Ferrero ha allora risposto ai piccoli azionisti motivando la strategia scelta dalla società Juventus.

Il giorno dopo l’Assemblea degli azionisti

Non una difesa d’ufficio, bensì il tentativo di far comprendere come non vi fossero altre strade percorribili.

Gianluca Ferrero e John Elkann
Gianluca Ferrero e John Elkann (Foto ANSA juvelive.it)

Come ha spiegato Franco Leonetti su BianconeraNews, la Juventus ha detto addio alla Superlega, progetto che invece stava a cuore all’ex presidente Andrea Agnelli, solo e soltanto per non incorrere nelle punizioni della UEFA che oltre a pesanti sanzioni pecuniarie, avrebbe potuto escludere la Juventus dalle competizioni europee per due anni. Uno spauracchio per la società bianconera, che per motivi meramente legati al bilancio non avrebbe mai potuto permettersi un’esclusione così prolungata nel tempo.

Un momento decisivo vi sarà invece il prossimo 21 dicembre quando la Corte di Giustizia Europea si pronuncerà sulla diatriba tra Superlega e UEFA. Una sconfitta del massimo organismo calcistico europeo provocherebbe uno tsunami calcistico che, probabilmente, spazzerebbe via tutto l’esistente. Per tale motivo la Juventus resta in attesa, per poi valutare le conseguenze, come del resto stanno facendo gli altri club usciti dal progetto. Su questo punto il presidente Ferrero è stato chiaro.

Sulla vicenda plusvalenze e manovre stipendi il presidente bianconero ha invece risposto così agli azionisti: “Qualche giorno dopo la mia nomina mi viene comunicato del processo da parte del tribunale sportivo: partecipo ed esco con 15 punti di penalizzazione. Mi difendo in secondo grado fino al -10. Quanto agli stipendi, abbiamo deciso di patteggiare, se ho sbagliato lo dirà il tempo. Ho pagato 700mila euro e ho chiuso la partita“. Ai posteri l’ardua sentenza (l’ennesima).

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