Partita sospesa per rissa, una situazione davvero paradossale. Ecco cosa è successo: tutti i dettagli.
Come riferito da ‘tuttocampo’, la quattordicesima giornata del campionato di Eccellenza B Campana ha visto una svolta inaspettata, con la partita tra la Virtus Avellino Santo Stefano e il Sant’Antonio Abate sospesa a causa di una rissa sia in campo che sugli spalti. La situazione ha portato a decisioni severe da parte del Giudice Sportivo, con la Virtus Avellino Santo Stefano costretta a subire una sconfitta a tavolino e pesanti sanzioni.
La partita, che era giunta agli ultimi minuti della prima frazione di gioco, è stata interrotta a causa di una rissa scatenatasi sia in campo che tra i tifosi sugli spalti. Il caos è scoppiato in seguito al lancio di petardi e bottiglie di vetro da parte dei sostenitori ospiti, un gesto irresponsabile che ha coinvolto anche bambini presenti sugli spalti.
Rissa e partita sospesa: cosa è successo
Nonostante l’intervento del direttore di gara e l’arrivo dei carabinieri per ristabilire l’ordine, i calciatori della Virtus Avellino Santo Stefano hanno deciso di non scendere in campo per la ripresa del match, preoccupati per la sicurezza delle proprie famiglie, compresi i bambini presenti. Il Giudice Sportivo, dopo aver constatato la possibilità di riprendere la partita, ha deciso di infliggere una dura sanzione alla squadra di casa. La Virtus Avellino Santo Stefano ha ricevuto una sconfitta a tavolino per 0-3 in favore degli ospiti del Sant’Antonio Abate, oltre a un punto di penalizzazione.
Per la squadra napoletana, il Giudice Sportivo ha imposto la sanzione delle prossime tre gare interne a porte chiuse, una misura che avrà effetto immediato. Queste decisioni riflettono la gravità degli incidenti accaduti e mirano a garantire un ambiente sicuro e rispettoso all’interno degli stadi, mettendo in evidenza l’importanza della responsabilità e del fair play nel contesto sportivo.