In questi giorni, poco prima di Natale, si gioca nei campionati europei ma il calcio è stato scosso dalla novità legata alla Superlega.
Il pronunciamento emesso dalla Corte di giustizia europea sul ricorso promosso dalla Superlega contro la Fifa e la Uefa è di fatto una pagina storica per questo sport. Perché di fatto “liberalizza il mercato”, consentendo ad altri organismi di creare dei tornei e invitare ogni tipo di squadra.
Come cambierà il calcio? E’ chiaramente ancora troppo presto per dirlo. La Juventus fino ad un anno fa circa era coinvolta in pieno nel progetto Superlega. Ma dopo il cambio di presidenza, con l’addio di Agnelli, il vento è cambiato. E i bianconeri si sono allontanati da questo possibile nuovo torneo calcistico. E in questi giorni, subito dopo la sentenza, diversi club di serie A ma anche esteri hanno già ribadito che non cambieranno il loro modo di intendere il calcio.
Superlega, il commento dell’avvocato Grassani alla TvPlay
Ai microfoni di TvPlay della questione Superlega ha parlato Mattia Grassani, avvocato ed esperto di diritto sportivo. Spiegando come “la portata di questa sentenza ora non possiamo definirla, ma sicuramente qualcosa di storico sta avvenendo. E’ stato smontato il principio che si possa fare sport professionistico solo all’interno di determinate sigle”.
Per adesso tanti club si sono comunque tenuti fuori dal progetto, giurando fedeltà alla Uefa. Grassani però spiega che le carte in tavola ora sono cambiate. “Una volta abbattuto il monopolio della Uefa, ora
i club possono sedersi al tavolo con un peso che fino a oggi non hanno avuto o un maniera marginale”. “In questa fase i club che dicono assolutamente no e sono contrari – conclude l’esperto – domattina di fronte a un piano industriale concreto con un contratti più alti di quelli offerti dalla Uefa non penso continueranno a tenere queste posizione. Probabilmente cambierebbero idea”.