Sconfitta a tavolino ufficiale: la capolista del girone soccombe. Ecco i motivi che hanno portato il giudice sportivo a prendere questa decisione
Una sconfitta a tavolino che mette a rischio il campionato. Una sconfitta ufficiale per la Pontremolese che adesso si ritrova anche a dover gestire anche un’imbarazzante situazione fuori dal campo. Il giudice sportivo non ha avuto nessuna pietà e ci è andato pesante, spiegando nel dettaglio le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
Un tre a zero deciso da chi emette le sentenza. La partita è relativa al 19 gennaio scorso – racconta voceapuana.com – contro il Marina di Massa. E, oltre la sconfitta a tavolino è arrivata anche un’ammenda pesantissima per una squadra di Promozione, visto che parliamo di mille euro. Ma andiamo a leggere insieme il comunicato del giudice.
“I sostenitori pontremolesi entravano abusivamente nel terreno, scatenando un parapiglia con dirigenti/calciatori avversari e in seguito assumevano un atteggiamento reiteratamente offensivo e minaccioso verso l’arbitro. Tale situazione induceva il direttore di gara a sospendere definitivamente la gara. Durante queste manifestazioni di disprezzo verso l’arbitro un sostenitore, da dietro, colpiva il direttore di gara con un calcio ad una gamba causando leggero dolore. Propri tifosi dall’esterno del recinto di gioco inoltre rivolgevano offese all’arbitro. (Recidiva) Sanzione attenuata per l’intervento di alcuni dirigenti”
Un ammenda anche all’altra squadra, il Marina di Massa, di cento euro “in quanto propri dirigenti/calciatori, non riconosciuti dal direttore di gara, partecipavano ad un parapiglia con alcuni sostenitori avversari entrati abusivamente nel terreno di gioco. Infine la pesante inibizione a svolgere ogni attività al dirigente Massimo Preti fino al 30 settembre 2024. Per essere entrato abusivamente nel terreno di gioco partecipando assieme ad altri ad un parapiglia con dirigenti/calciatori avversari di poi teneva un comportamento aggressivo e minaccioso verso l’arbitro e nonostante l’intervento di un proprio dirigente riusciva a spingere l’arbitro facendolo arretrare causandogli lieve dolore. In seguito tentava reiteratamente di aggredire l’arbitro, non riuscendovi perché trattenuto, nel contempo offendeva l’arbitro e la classe arbitrale”. Insomma, è successo davvero di tutto.
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