Serie A, incubo doping. Il calcio italiano è sotto attacco. Annuncio che ci riporta indietro nel tempo, quando il calcio italiano dominava.
Sembra un’altra era geologica, eppure non molto tempo fa vi era un calcio italiano che dominava in Europa. Erano il biennio 1989-1990 quando il Milan di Silvio Berlusconi, allenato da Arrigo Sacchi, ha vinto due Coppe dei Campioni consecutive.
Pochi anni dopo ed eccoci giungere al 1996, quando allo Stadio Olimpico di Roma, è stata la Juventus, guidata da Marcello Lippi e con Gianluca Vialli capitano, ad alzare al cielo della capitale la coppa dalle grande orecchie. Ricordi incancellabili.
Erano gli anni in cui le grandi del nostro calcio grandi lo erano davvero. I più grandi giocatori del mondo si potevano ammirare ogni domenica su quasi tutti i campi della nostra Serie A. Ora quel calcio e quei ricordi meravigliosi sono messi sotto accusa.
Parole gravissime giungono da oltre Manica e coloro che le hanno pronunciate portano nomi con un passato illustre.
Serie A, incubo doping
Un podcast ha acceso la miccia. Protagonisti due grandi nomi del Manchester United di Sir Alex Ferguson, Gary Neville e Roy Keane. Negli anni ’90 e 2000 i Red Devils hanno avuto modo di incrociare diverse volte il calcio italiano.
Dopo oltre trent’anni i due campioni inglesi hanno pensato bene di lanciare accuse, non molte velate, al calcio italiano di allora. Questo il pensiero di Gary Neville:
“Non posso fare nomi o accusare persone, ma quando ci si guarda indietro e si vede cosa è uscito fuori con i medici in altri sport dispiace. Una volta sono uscito dal campo contro una squadra italiana e mi dicevo: “C’è qualcosa che non va“.
La tesi di Gary Neville ha trovato il pieno sostegno dell’allora capitano del Manchester United, l’irlandese Roy Keane, il quale, nello stesso podcast, pronuncia queste parole: “Quando affrontavo alcune squadre uscivo distrutto, ma contro un paio di italiane guardavo le facce degli avversari e sembrava che loro non avessero nemmeno giocato la partita“.
Il sospetto del doping aleggia alto nelle parole dei due giocatori inglesi. Auspicabile, a questo punto, che vi siano delle risposte ferme da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Se si lanciano, velatamente, gravi accuse accorerebbe portare anche delle prove. Velatamente.