Scelte discutibili e frenata inaspettata: la Juventus crolla e Allegri viene criticato
La Juventus si è ingolfata. I risultati delle ultime tre partite sono ormai inequivocabili ed è chiaro che qualcosa si è rotto, non solo in termini di prestazioni ma anche di voglia e fame di vittoria.
Ieri sera la Juventus ha frenato bruscamente in casa contro l’Udinese. Una sconfitta che ha, forse definitivamente, chiuso i giochi per lo scudetto. L’Inter adesso ha 7 punti di vantaggio e con una partita ancora da recuperare che potrebbe aumentare il distacco a 10 punti. E pensare che fino a tre giornate fa i bianconeri erano saliti in testa alla classifica ma il pareggio con l’Empoli e le sconfitte contro Inter e Udinese hanno fatto sprofondare la squadra di Allegri in una mini crisi. Ieri sera la squadra è sembrata spenta, priva di idee e quasi inerme di fronte all’esuberanza dell’Udinese. Come se i giocatori avessero mollato la presa, non riuscendo a smaltire le scorie della sconfitta di San Siro.
Juventus, Kostic e Miretti in panchina: le scelte discutibili di Allegri
Anche le mosse di Allegri sono risultate parecchio discutibili. Se pur mancassero due perni come Danilo e Vlahovic, la scelta di puntare su Alex Sandro e Milik si è rivelata fallimentare.
Yildiz avrebbe potuto dare estro e qualità, ma l’allenatore toscano ha preferito dare fiducia all’attaccante polacco che ancora una volta non ha risposto presente. In panchina c’erano giocatori come Kostic, Miretti e Carlos Alcaraz ma il tecnico livornese ha preferito inserire Nicolussi Caviglia e Leonardo Cerri, all’esordio assoluto in Serie A. La Juventus è tornata sulla terra, dimostrando di non avere ancora lo status e la continuità per competere con l’Inter. Allegri ieri festeggiava le 405 presenze sulla panchina bianconera e certamente credeva di festeggiar diversamente questo traguardo. Invece ha dovuto leccarsi le ferite e fare i conti con scelte forse troppo azzardate, rivelatesi sbagliate. Con il Milan a un solo punto di distanza, adesso per la Juve diventa prioritario guardarsi le spalle.