Dall’Inter alla Juventus. Il presidente della Federazione Giuoco Calcio ha parlato del calcio che cambia, o che vorrebbe cambiare.
Il calcio negli ultimi tre decenni è cambiato radicalmente. L’ingresso delle televisioni nel mondo del pallone ha cambiato… il mondo del pallone.
Le televisioni hanno trasformato i calendari. Le nuove regole sono dettate da chi paga, e bene, le società di calcio. Le televisioni hanno creato quello che viene ormai comunemente definito “il campionato spezzatino”. Si gioca tutti i giorni, dal venerdì fino al lunedì successivo.
Terminato il campionato si parte con le coppe europee. Il martedì ed il mercoledì con le gare valide per la Champions League e poi l’Europa League, la Conference League e poi ricomincia il ciclo con l’anticipo del campionato.
Calcio sette giorni su sette, senza soluzione di continuità. E poi ci sono le Nazionali, che sembrano non trovare più date disponibili all’interno di un calendario ormai intasato di impegni. Queste sono le nuove regole del calcio.
E del calcio che cambia, che vorrebbe cambiare o che fa soltanto finta di desiderare il cambiamento, ha parlato il presidente della FGIC, Gabriele Gravina.
Dall’Inter alla Juventus
Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, ha parlato del non semplice cammino delle riforme che attende il calcio italiano. Lo ha fatto intervenendo come ospite di “Radio Anch’io Sport” su Radio Uno.
Il calendario sta diventando insostenibile per le società di calcio. Gli impegni ravvicinati, l’impossibilità di allenarsi regolarmente e gli infortuni che aumentano in misura sempre maggiore, stanno creando, da tempo, seri problemi ai club.
A riguardo ecco il pensiero del presidente della FIGC: “Ho ricevuto con grande piacere Milan, Juventus, Inter e Roma. Sono venute da me e le ho ricevute con grande piacere perché la federazione è la casa di tutti“. Gabriele Gravina a poi aggiunto:
“E’ un tema importante che si offre alla nostra valutazione: l’intasamento di date e calendari. Prima o poi si arriverà comunque a rivedere il format anche nel massimo campionato“. Format che è già cambiato in Germania e che cambierà in Francia la prossima stagione.
In Italia, invece, c’è chi non intende far passare il cambiamento e la proposta di una Serie A a 18 squadre è già stata stoppata. Ed il tempo passa.