Juventus, Allegri lascia: si addensano nubi sempre più grigie sul tecnico originario di Livorno, finito di nuovo sul banco degli imputati.
Il clima è tornato ad essere pesante in casa Juventus. Nel giro di un mese tutto è cambiato e la serenità che c’era fino alla partita con il Lecce – ultimo successo dei bianconeri – è soltanto un lontano ricordo. Sono diventate quattro, sabato scorso, le partite senza vittoria della Signora, fermata anche dal Verona. Escludendo lo scontro diretto con l’Inter, Vlahovic e compagni hanno raccolto solo due punti tra Empoli, Udinese e Verona, tre formazioni che stanno lottando per evitare la retrocessione.
Intanto l’Inter capolista ne ha approfittato per andare in fuga e volare a +9 dalla Juve: di scudetto, al momento, non si può più parlare, visto che i nerazzurri hanno anche una partita da recuperare. Difendere il secondo posto dal possibile assalto del Milan diventa il nuovo obiettivo dei bianconeri, oltre ovviamente alla vittoria della Coppa Italia. Innanzitutto però serve una scossa al più presto. E la Juventus non ha altri risultati a disposizione oltre alla vittoria domenica prossima contro l’Udinese allo Stadium.
Juventus, Allegri lascia, Damascelli: “Anche Giuntoli è isolato”
Si tratta della terza sfida con i ciociari di Eusebio Di Francesco nel giro di due mesi. La Juve si è aggiudicata entrambe: in campionato fu decisamente più sofferta, coi bianconeri che la spuntarono solo grazie ad un colpo di testa di Vlahovic nel finale.
Tutto facile invece in Coppa Italia: lo scorso 11 gennaio allo Stadium finì 4-0 per la squadra di Max Allegri. È proprio il tecnico livornese quello che ha più bisogno di “ossigeno”, visto che da giorni la sua panchina ha ricominciato a traballare. “Le voci sul suo addio sono sempre più insistenti – ha detto il giornalista Tony Damascelli a Radio Radio – lo stesso Allegri si è fatto scappare qualcosa. La certezza è che nello staff e soprattutto ai vertici societari in questo momento c’è una certa nebbia. Giuntoli è isolato, nessuno può definirsi un vero direttore generale, c’è di fatto una società inesistente”.