Da Elkann a Giuntoli, baratro Juventus: “È finita”. Cosa sta succedendo

Da Elkann a Giuntoli, la Juventus rischia grosso. Ecco il pensiero del giornalista sul momento che sta vivendo la squadra e soprattutto il club

Diciamolo chiaramente: per la Juventus non è sicuramente un buon momento. Sia in campo, con gli uomini di Massimiliano Allegri che non vincono una partita da molto tempo, sia fuori dal campo dove la società ha dei problemi economici non indifferenti che di certo non passano inosservati a molti soprattutto quando c’è da fare mercato.

Da Elkann a Giuntoli, baratro Juventus: "È finita". Cosa sta succedendo
Elkann (Lapresse) – Juvelive.it

Sicuramente è una situazione delicata e parlare del momento, intervistato da Radio Radio, ci ha pensato il giornalista Tony Damascelli, che ha spiegato qual è il suo pensiero sul club piemontese: “Ritengo che questa sia la Juventus di oggi. Io non ho stupore, non sono sorpreso. Manca un capo, manca una squadra. Chi pensa ancora allo stile Juventus, alla forza della Juventus, vive in un altro mondo”.

Juventus, Damascelli alza il tiro

Inoltre, Damascelli, ha ammesso anche questo: “La Juventus di oggi è questa, con Giuntoli che è preso in mezzo, perché non può intervenire, perché manca innanzitutto il denaro e poi aspetta che la proprietà si faccia viva, ma la proprietà in questo momento ha alte preoccupazioni tra un drone e l’altro ed è una situazione che ribadisce quello che io sostengo da anni”.

Cristiano Giuntoli
Cristiano Giuntoli (Lapresse) – Juvelive.it

“La storia della Juventus – ha concluso – così come la storia della fabbrica di riferimento, è finita. È una squadra importante che fa risultati, che ogni tanto vincerà, che ogni tanto perderà, ma non ha più l’identità e i connotati che abbiamo conosciuto per un secolo”. Insomma, una previsione difficile da digerire per i tifosi della Juventus, quelli che sono stati sempre abituati a lottare e vincere ogni stagione, quelli che hanno fatto del “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta” il proprio motto. Speriamo che questo pensiero e questa previsione sia sbagliata.

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