Un nuovo talento è pronto a salire dalla Next Gen alla prima squadra della Juventus: Chiellini come modello di riferimento
Il difensore classe 2003 sloveno della Juventus Next Gen Tarik Muharemovic ha rilasciato un’intervista a The Athletic.
Di seguito le sue parole, dalla voglia di approdare in prima squadra ai suoi modelli di ispirazione. “Salire in prima squadra è il mio obiettivo, quando vedo gli altri andarci trovo motivazioni per arrivarci anche io. Huijsen sta facendo molto bene e mi viene voglia di essere come lui”. Sul suo impatto col mondo Juve, Tarik ha detto: “La prima volta che sono entrato in palestra alla Continassa era vuota. Stavo pedalando e mi sentivo un pò nervoso. Poi ho visto tutti i giocatori entrare, da Paulo Dybala a Giorgio Chiellini. Ero scioccato, normalmente li vedevo in tv o sui social. Non riesco nemmeno a descrivere l’emozione”.
Juventus, il gioiello della Next Gen Muharemovic: “Esulto come Chiellini, voglio seguire il percorso di Huijsen”
Muharemovic spesso esulta dopo le chiusure difensive, un gesto che ha preso da una leggenda bianconera come Giorgio Chiellini (suo marchio di fabbrica) e che gli permette di avere sempre più motivazione, grazie anche alla spinta del pubblico.
“L’ho presa da Chiellini, lo adoro. Nella nostra testa quando ti trovi uno contro uno vuoi prenderlo e sentire la gente urlare. Questo ti permette di avere più motivazione per prendere la palla e vincere il duello”. Su Kenan Yildiz: “E’ il giocatore che mi ha messo più in difficoltà negli allenamenti. E’ un dribblatore speciale, si abbassa con le ginocchia e ti mette in difficoltà. Bisogna rimanere calmi, guardare la palla. Penso che ora potrei sfidarlo nell’uno contro uno”.
Insomma, il difensore sloveno sembra avere le idee piuttosto chiare sul proprio futuro. Chissà che già in estate la Juventus non possa portarlo in prima squadra per la tournée estiva. In vista della nuova Super Champions servirà una rosa decisamente più profonda e anche un giovane come Muharemović potrebbe fare comodo. Lui si augura di poter ripetere il percorso dei vari Iling, Soulé, Fagioli, Miretti ma anche dei più recenti come Huijsen e Yildiz, proprio da lui citati durante l’intervista.