Penalizzazione Juventus, le voci di corridoio si fanno sempre più insistenti: sembrerebbe esserci un legame evidente.
Sono voci di corridoio. Ma il fatto che siano tali non implica, a monte, che siano del tutto prive di fondamento. Sono tutte da verificare, semmai, e a farlo ci penserà la giustizia.
Indipendentemente da questo, secondo i rumors in questione, circolati nelle scorse ore, è possibile che ci sia un modus operandi comune tra l’inchiesta Prisma e il materiale che, al momento, è al vaglio degli inquirenti di Perugia.
L’inchiesta su citata, come si ricorderà, è quella per effetto della quale, nel corso della passata stagione, fu inflitta una penalizzazione di 10 punti in classifica alla Juventus. Il materiale sotto esame, invece, ha a che vedere con il dossieraggio abusivo e potrebbe essere in qualche modo legato, appunto, a Prisma.
Penalizzazione Juventus, i dubbi sul legame con Perugia
I dubbi di cui sopra sono emersi anche alla luce del fatto che, nello scorso mese di settembre, la Cassazione ha dichiarato l’incompetenza del tribunale e della procura di Torino in merito all’inchiesta Prisma, ordinando la trasmissione degli atti a Roma e facendo sì che tutto ricominciasse daccapo.
Quanto al dossieraggio abusivo, le presunte similitudini in termini di modus operandi sarebbero riconducibili, innanzitutto, alla possibile presenza di talpe all’interno degli organi inquirenti. Che, nel caso di Prisma, si presume abbiano agito ai danni dei bianconeri.
Secondo le voci di corridoio di cui parlavamo prima, è evidente che sia a Torino che a Perugia si sia fatto in modo che gli Agnelli e il Cda facessero un passo indietro. Si tratta comunque, al momento, solo di congetture. E saranno i magistrati, eventualmente, ad approfondire i dettagli di questo, ancora solo presunto, “abbinamento” tra l’uragano Prisma e il materiale al vaglio di Perugia.