“Scudetto non assegnato”, il giornalista è tornato sull’argomento che continua a far discutere anche a distanza di anni.
“Les jeux sont faits, rien ne va plus”, esclamano di solito i croupier quando, nel gioco della roulette, scade il tempo per puntare altre fiches e la pallina è già in movimento. Un’espressione francese molto nota che viene utilizzata spesso anche nella nostra lingua e che in sostanza equivale a “i giochi sono fatti”.
È il caso di “ripescarla”, oggi, per descrivere ciò che sta accadendo nel campionato italiano. C’è una squadra, l’Inter, che ha già preso il largo da due mesi ed oggi ha ben 14 punti di vantaggio sulla seconda, il Milan. I nerazzurri di Simone Inzaghi, dopo l’avvincente testa a testa con la Juventus, hanno approfittato del calo dei bianconeri per involarsi verso quello che sarebbe il loro ventesimo scudetto, quello della famigerata seconda stella. Finora solamente la Signora ha raggiunto quota 20 in Italia ma lo ha fatto oltre quaranta anni fa, nella stagione 1981-82. In quasi mezzo secolo ne ha vinti altri 18, anche se due le sono stati sottratti in seguito alla vicenda Calciopoli.
“Scudetto non assegnato”, Ravezzani “riapre” Calciopoli
Inutile ricordare che quegli eventi sono ancora adesso oggetto di discussioni e polemiche. Soprattutto per quanto riguarda il tricolore della stagione 2005-2006, che con grande clamore fu assegnato all’Inter, che in quel campionato arrivò addirittura terza in classifica.
#RAVEZZANI: “SCUDETTO 2006 NON ANDAVA ASSEGNATO! #ZHANG SITUAZIONE GRAVE ma certi MEDIA tacciono…” ⚪️⚫️
💢 https://t.co/hho274Vhml pic.twitter.com/Vs0DnnQiyg
— Juventibus (@juventibus) March 25, 2024
Oggi, durante la diretta Twitch di Juventibus, è tornato sull’argomento anche il giornalista Fabio Ravezzani. Rispondendo ad una domanda del conduttore Massimo Zampini, ha detto la sua sulla discutibile decisione dell’allora presidente della Federcalcio, Guido Rossi. “Io quello scudetto non l’avrei assegnato ai nerazzurri – ha spiegato – e ricordo che erano d’accordo con me anche i cosiddetti “saggi” che intervistammo all’epoca e che nulla avevano a che fare con il calcio italiano. Sarebbe stato meglio non assegnarlo come quello dell’anno precedente”.