Vlahovic e un altro titolare nell’occhio del ciclone dopo la nuova sconfitta e l’ennesima sconcertante prova della formazione di Allegri.
Il clima pasquale sembra il più idoneo per raccontare la ‘Via Crucis’ della Juventus. Un via del dolore che dura da nove turni di campionato, nove ‘stazioni’ che hanno visto affondare sempre più la compagine, guidata?, da Massimiliano Allegri.
Un conteggio che fa rabbrividire: una vittoria, quattro pareggi e quattro sconfitte per un totale di sette punti in nove gare. Non soltanto una media da retrocessione, bensì una media imbarazzante, quasi vergognosa, se associata alla Juventus.
Una situazione dalla quale sembra impossibile uscire e dove è fin troppo facile individuare il responsabile. Massimiliano Allegri ha obiettivi e microfoni puntati addosso per cercare di far comprendere cosa, lui stesso, pensi di questo momento così difficile della sua squadra.
Allegri ha finalmente ammesso che la Juventus sta facendo male. Non è più il caso di predicare calma ma di cercare di scuotere una formazione che sembra essersi accartocciata su se stessa dopo la sconfitta rimediata a San Siro contro l’Inter.
Ma una tale disastro, tecnico, agonistico, motivazionale, non può, e non deve, essere addebitato solo e soltanto al tecnico. I campioni della Juventus, o presunti tali, da quello che si può dedurre dagli importi dei loro ingaggi, che fine hanno fatto?
Vlahovic e un altro titolare nell’occhio del ciclone
Quando la Juventus viaggiava a mille, Allegri ed i suoi ragazzi sono stati, giustamente, elogiati. Ora che è in atto una crisi di notevole proporzioni e dalle conseguenze che è meglio non ipotizzare, è giusto che non venga ‘crocifisso’ soltanto il tecnico.
Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, commentando la sfida tra Lazio e Juventus, con le sconfitta e l’ennesima prova deludente dei bianconeri, si è si soffermato sulle responsabilità di Allegri, ma ha toccato, a chiare lettere, anche il tema dei giocatori top della Juventus inspiegabilmente, ed ingiustificatamente, ‘assenti’. Un pensiero per alcuni.
Il primo ‘attacco’ è stato rivolto a Dusan Vlahovic: “Vlahovic non c’era, che si è fatto espellere in maniera dilettantesca e che una volta di più ha dimostrato di non essere il giocatore attorno al quale si può costruire la squadra“.
E’ stata poi la volta di Federico Chiesa, anche lui, da troppo tempo, ombra di se stesso: “Chiesa si è limitato ad un paio di azioni e da lui ci si aspetta molto di più“. L’attacco più duro di Fabio Ravezzani ha come obiettivo Manuel Locatelli:
“Locatelli è un giocatore che non cresce mai, un giocatore di una mediocrità sconcertante che non è riuscito a fare quei passi avanti che tanti pensavano“. Una mediocrità sconcertante che si è allargata a macchia d’olio, ‘sporcando’ l’intera rosa.
Una Pasqua amara per la formazione bianconera e per Cristiano Giuntoli. Al direttore tecnico bianconero spetta ora di compiere un autentico miracolo: far ‘risorgere’, dopo tre anni, la Juventus.