Arbitro sotto accusa, in campo ne sono successe di tutti i colori: ecco cosa è accaduto e cosa si è deciso dopo il patatrac.
Sedicesima giornata di campionato. Siamo in Campania. La squadra di casa è in vantaggio per 2 gol a 1 ma, nel bel mezzo dei tempi di recupero, una decisione arbitrale stravolge le sorti del match ancora in corso.
Mentre gli ospiti tentano il tutto per tutto con un calcio d’angolo, il direttore di gara decide di concedere loro un rigore a causa di un fallo, ritenuto gravissimo, appena commesso da un giocatore della squadra padrona di casa. L’espulsione è immediata e a nulla sono valse, almeno in un primo momento, le vibranti proteste messe in atto sia dai compagni di squadra che dal pubblico. Gli altri giocatori entrano in campo lamentando il fatto che il rigore sia stato assegnato mentre il gioco era ancora fermo. A quel punto, l’arbitro fa retromarcia, cambia la sua decisione e, seduta stante, iniziano le proteste degli ospiti.
Dopo qualche minuto di agitazione, il direttore di gara decide di sospendere la partita, onde sedare gli animi delle due società. Si ritira negli spogliatoi e si confronta telefonicamente (in basso il video) con un dirigente dell’Associazione italiana arbitri, che nel frattempo lo ha chiamato avendo letto, sul profilo social della squadra ospite, che in campo ne stavano accadendo di cotte e di crude. Chiede consiglio proprio a lui, sul da farsi, lasciando che i dirigenti delle due compagini ascoltino la telefonata.
Arbitro sotto accusa: scintille in campo
La decisione è presa: si continua. Almeno sulla carta. Già, perché in realtà non accade esattamente questo. I dirigenti della squadra ospite fanno sapere che i calciatori sono già andati a fare la doccia perché convinti del fatto che l’arbitro abbia sospeso la partita in via definitiva.
Morale della favola: a rimetterci è stata proprio la squadra ospite, il Manocalzati, che ha rimediato una sconfitta a tavolino, una sanzione e anche una penalizzazione di punti in classifica. Salvi i padroni di casa del San Leucio e San Pantaleone, sebbene la società della squadra della provincia di Avellino stia facendo fuoco e fiamme per opporsi a una decisione che è parsa ingiusta ed iniqua.
“Secondo voi è normale – hanno osservato dal Manocalzati a Tuttocampo – che possa accadere un qualcosa del genere? È normale che all’arbitro venga intimato da una squadra di uscire dal campo perché gli sarebbe arrivata una chiamata, che poi effettivamente è arrivata, come si può vedere nel video? È normale che durante una gara ufficiale, il direttore di gara possa consultarsi con un dirigente dell’AIA per chiedere un parere su una decisione di campo? Nonostante il dirigente dell’AIA confermi la prima decisione dell’arbitro, che tra l’altro era in nostro favore, è normale? È regolamentare una cosa del genere, il regolamento lo prevede? E infine, è normale che il Manocalzati, dopo aver subito tutto ciò, riceva anche la sconfitta a tavolino, una ammenda e una penalizzazione in classifica? Se fosse accaduto a voi cosa avreste fatto?”. Qualcosa ci dice che questa storia non finirà qui…