Roma-Juve tra “condizionamenti” e “sceneggiate”: la bufera non si placa

Roma-Juve tra “condizionamenti” e “sceneggiate”, l’arbitro Colombo nel mirino: alcune scelte hanno fatto discutere. 

Una partita “all’inglese”, l’ha definita ieri mattina uno dei principali quotidiani sportivi. La partuta dell’Olimpico tra Roma e Juventus non ha deluso le aspettative per quanto riguarda l’intensità, gli spettatori non si sono di certo annoiati ma c’è da dire che entrambe le tifoserie speravano in in risultato diverso.

Roma-Juve tra “condizionamenti” e “sceneggiate”: la bufera non si placa
Chiesa contro la Roma – Juvelive.it (Ansa)

I giallorossi hanno mosso la classifica ma ieri sono stati raggiunti dall’Atalanta – che ha una gara in meno – a quota 60 punti. E corrono il rischio di veder sfumare quella Champions League che fino a qualche giornata fa sembrava alla portata. Voleva vincere anche la Juve, che ha fretta di staccare il pass per la coppa dalle grandi orecchie per poi concentrarsi esclusivamente sulla finale di Coppa Italia con l’Atalanta. Tra i migliori in campo anche i due portieri, Svilar e Szczesny, tutti e due protagonisti in positivo con alcune strepitose parate.

Roma-Juve tra “condizionamenti” e “sceneggiate”, Angelini: “Ci dovevano essere tre gialli”

Chi invece è riuscito a scontentare sia gli aficionados giallorossi che quelli bianconeri è stato il direttore di gara Andrea Colombo.

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Chiesa – Juvelive.it (Lapresse)

Con lui, ad esempio, non è stato tenero il giornalista Antonello Angelini, intervenuto ieri ai microfoni della trasmissione “Ti Amo Calciomercato” in onda su TvPlay. “Ho visto un arbitro condizionato dall’ambiente”, ha detto. Angelini non si è riuscito a spiegare il motivo delle mancate sanzioni ai giocatori romanisti in seguito a dei falli su Chiesa, McKennie e Rabiot. “Dovevano essere tre gialli – ha continuato – Ho visto poi chiedere l’espulsione per Weah quando il primo non era neanche fallo e invece ha avuto il giallo. Abraham è stato ammonito solo nei minuti finali”. Nessuna malafede, però. “Non ci vedo la malafede – ha concluso – ma vedo l’arbitrello che può essere l’astro emergente che si fa condizionare dai “residui di Mourinho”.

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