Arrivato al Foro Italico per un incontro coi suoi sponsor, Jannik Sinner ha dovuto fronteggiare delle difficoltà impreviste
Forse, se fosse stato un pugile, magari si sarebbe abituato prima degli altri a schivare, magari non i colpi di un avversario, ma le penne, i cellulari, le palline giganti della Dunlop sbattute alle volte senza troppa cura davanti al suo viso.
Dato che però Jannik Sinner di professione fa il tennista – e per inciso non è che sia granché abituato a degli oceanici bagni di folla – tutto è risultato strano. Forse grottesco. In ogni caso difficile da gestire. Anche perché il diretto interessato, sempre disponibile nella sua ingenuità di ‘ragazzo alla mano’, non si sarebbe mai aspettato di dover obbedire a delle precise disposizioni. Messe in atto esclusivamente per la sua sicurezza.
Stiamo parlando di quanto accaduto il 7 maggio fa al Foro Italico quando il campione altoatesino, che già aveva tenuto giorni prima una conferenza stampa in cui aveva spiegato nel dettaglio i motivi della rinuncia al torneo di Roma, è tornato sul luogo che lo avrebbe potuto vedere grande protagonista in campo, per un incontro istituzionale coi suoi sponsor.
Apriti cielo. Per i fans delusi dalla sua assenza dal rettangolo di gioco, questa è stata di fatto l’unica occasione per poterlo incontrare dal vivo. Per farsi firmare un pezzo di carta o una maglietta o un gadget dell’evento. La security è allora entrata prepotentemente in scena.
Come riferito da ‘La Gazzetta dello Sport’, la presenza del campione di San Candido nei viali dello splendido impianto del Foro Italico non è passata affatto inosservata. Il tam tam dei social e il capannello di persone – i primi hanno per lo meno avuto la fortuna di ottenere un autografo o di toccare il loro idolo – ha attirato una folla degna di una star calcistica della capitale. Non era Paulo Dybala, non era Ciro Immobile: era Sinner quello letteralmente braccato da centinaia di tifosi impazziti.
Ad un certo punto, per evitare spiacevoli inconvenienti e per onorare l’incolumità del tennista, la security ha preso in mano la situazione.
“Continua a camminare, non fermarti, altrimenti è finita“, hanno detto senza mezzi termini i bodyguard a Sinner intimandogli di limitare al massimo le soste. Tra le inevitabili proteste, miste ad urla e a cori di incitamento, la folla ha dovuto aprirsi al passaggio del loro idolo, indubbiamente gratificato da una tale dimostrazione d’affetto. Ma anche attento a non contravvenire alle precise disposizioni di chi era lì proprio per garantire la sua sicurezza.
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