Inevitabile emozionarsi rispetto a queste rivelazioni su Michael Schumacher: i tifosi della Ferrari e del Kaiser ci ripensano spesso.
Il fine settimane di Formula 1 che si avvicina è uno dei più emozionanti, perché il Circuito protagonista sarà quello italiano di Imola. In attesa di capire come si disimpegneranno i ferraristi del momento, ovvero Charles Leclerc e Carlos Sainz, si ritorna ai momenti leggendari del Cavallino Rampante e inevitabilmente a Michael Schumacher.
In 70 anni di storia di F1, ne sono passate di leggende che hanno riformulato le leggi del Circus e stabilito record ancora imbattuti, ma fra tutti il Kaiser occupa senz’altro il posto più speciale. Perciò uno dei giochini che viene spesso riproposto è quello di immaginare un Dream Team che attraversi le epoche e sopratutto colleghi anche piloti distanti fra di loro di generazioni e caratteristiche alla guida.
Stavolta è stato l’australiano Daniel Ricciardo a esprimere le sue preferenze. Il 34enne di origini italiane è attivo in posta con la Racing Bulls e alla ricerca di momenti di gloria in una stagione finora vissuta abbastanza all’ombra. Può aiutarlo ispirarsi appunto alla sua squadra ideale, siccome – alla stregua della maggior parte dei suoi colleghi – prima di essere un pilota è un grande appassionato di Formula 1 e fine conoscitore.
Per la squadra ideale all-time, ovvero quella che sognerebbe di vedere all’opera se fosse sugli spalti o davanti al televisore di casa, Daniel Ricciardo ha pochi dubbi e alcune delle sue considerazioni sorprendono, ai canali della F1: “Ho sempre ammirato Mario Andretti – l’italiano naturalizzato statunitense – per aver disputato entrambi i campionati ovvero la IndyCar e la F1. Infatti è stato campione in entrambi. È un pilota multidimensionale”.
L’inevitabile momento poi arriva: “Ayrton Senna e Michael Schumacher mi sembrano i nomi più ovvi, ma dico Michael. Credo che in molti direbbero Senna, ma il suo feedback tecnico credo che sia stato uno dei migliori di sempre. La squadra, infine, la farei gestire a Eddie Jordan”. Quest’ultimo è sicuramente uno dei simboli del Circus. Dublinese che ha svolto la maggior parte dei ruoli in F1, fino a passare da parte di chi commenta, esordendo nel 2009 come opinionista per la ‘BBC’, sebbene è ricordato per aver sostituto Bertrand Gachot nel Gran Premio del Belgio con l’esordiente Michael Schumacher. Fu quello il giorno della storia, poiché subito dopo il Kaiser fu ingaggiato da Benetton e non si sarebbe fermato più nella sua ascesa.
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