A distanza di trent’anni esatti dalla morte tragica di Senna, un suo grande amico svela nuovi retroscena dell’uomo dietro al campione
Il Gran premio Imola della stagione 1994 è passata tragicamente alla storia per quella doppia morte avvenuta in pista nell’arco di 24 ore. Prima il pilota austriaco Roland Ratzenberger, durante le qualifiche, e poi il mito brasiliano Ayrton Senna morirono in due incidenti di cui tanto si è parlato nel corso degli ultimi anni.
Nel trentennale della scomparsa di ‘Magic’, una serie di protagonisti del mondo del paddock continuano a ricordarlo nel migliore dei modi, tirando fuori dal cassetto dei ricordi alcuni momenti indimenticabili vissuti assieme.
Tra gli ultimi a parlare del pilota brasiliano tre volte campione del mondo è stato un professionista conosciuto da tutti come uno dei medici di pista più famosi di sempre.
Senna, parla il medico Costa: “Fui il medico segreto di Ayrton”
Non è un mistero che il dottor Claudio Marcello Costa, conosciuto da tutti come ‘dottorcosta’, sia uno dei medici più acclamati del mondo Motorport, avendo curato parecchi piloti passati alla storia sia del motociclismo che dell’automobilismo. Costa, tra le altre cose, divenne un grande amico di Senna sul finire degli anni ’80 e agli inizii degli anni ’90.
Di lui Senna aveva una grande stima. Fu lo stesso pilota di San Paolo a volerlo conoscere di persona grazie all’amicizia comune del fotografo Angelo Orsi. I due, come raccontato dallo stesso Costa al Resto del Carlino, si incontrarono in segreto nelle vicinanze di Imola, luogo purtroppo in cui finì la giovane vita del campione brasiliano.
“Parlammo a lungo di allenamenti per la muscolatura del collo e di integratori contro la disidratazione. Riuscì a guarire la sua fastidiosa congiuntivite primaverile , ha detto il medico di pista che con Ayrton costruì sin da subito una grande amicizia. Un’amicizia di cui però egli non ha mai voluto parlare al grande pubblico in rispetto della sua memoria.
Fu lo stesso Senna a dirgli di mantenere quell’amicizia mascherata da collaborazione segreta, e Costa fece di tutto pur di mantenere quella promessa sino ai giorni nostri. Un ricordo toccante e che spiega tanto dell’umanità del campione, che nel corso dei suoi ultimi anni intrecciò in diversi modi il suo destino con il nostro Paese.