Non sarà affatto facile per il neo allenatore affermarsi al primo anno: la sua avventura sarà costellata da diversi ostacoli
C’è tanta attesa nel conoscere la nuova Juventus targata Thiago Motta, un allenatore che in una manciata di anni a Bologna ha trasformato l’identità di una squadra. Spera di fare lo stesso anche a Torino, dove il compito che gli aspetta sarà tutt’altro che semplice viste le pressioni che vivrà nella sua nuova avventura a Torino.
Desideroso di lasciarsi alle spalle il difficile triennio vissuto con Max Allegri, tutto l’ambiente si auspica un deciso cambio di passo a cominciare dalla produzione offensiva, eccessiva isterilita dall’atteggiamento tattico con cui il tecnico livornese ha spesso plasmato la sua compagine. Una rivoluzione che, oltre che negli uomini, dovrà partire dalla testa. A tal proposito, un noto giornalista sportivo esperto del mondo Juve ha detto la sua sul fatto che le prime mosse di mercato dei bianconeri non fanno proprio ben sperare.
Giancarlo Padovan, noto giornalista sportivo, è stato uno dei più importanti ‘sostenitori’ della notizia dell’arrivo a Torino di Motta. Alla pari di altri colleghi e opinionisti, concorda sul fatto che l’italo-brasiliano, dopo l’ultima straordinaria stagione in Emilia-Romagna, meritava di finire in una grande squadra per dimostrare le proprie capacità ad alti livelli.
Tuttavia, le prime mosse di mercato da parte del direttore sportivo Giuntoli non convincono lo stesso Padovan. In una intervista al sito News.Superscommesse.it, il giornalista si è detto perplesso su due potenziali operazioni di mercato di cui si sta parlando molto: l’arrivo di Di Gregorio dal Monza (con conseguente cessione di Szczesny) e la possibile partenza di Chiesa.
Secondo Padovan, il portiere scuola Inter non è una scelta azzeccata, visto che al momento non esistono dal suo punto di vista portieri migliori di Szczesny: “Di Gregorio? Operazione che non mi convince. È vero che nel calcio moderno il portiere deve sapere anche usare i piedi, ma Di Gregorio ha fatto anche alcuni svarioni proprio in costruzione. Un portiere deve poi anche eccellere nelle mani”.
Per quanto riguarda invece la possibile cessione di Chiesa, il cui contratto rimane ancora in scadenza tra un anno, Padovan è convinto che meriti un ulteriore chance in bianconero, più del compagno Vlahovic: “Parliamo sicuramente di un giocatore discontinuo, fragile sul piano fisico e che va a strappi, ma per certi versi è anche unico, nella Juve e nell’Italia, che sa essere pericoloso nell’uno contro uno“.
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