“Giuntoli non ha fiducia”, il dirigente bianconero ha intenzione di segnare una netta cesura con il passato.
Oggi, alla Continassa, si respirava un po’ l’atmosfera da primo giorno di scuola. Lo è stato sicuramente per Thiago Motta, il nuovo allenatore bianconero, la cui avventura al timone della Vecchia Signora sta iniziando sotto i migliori auspici.
Il tecnico italobrasiliano nei primi giorni di mercato ha già ricevuto diversi “regali” da parte del responsabile dell’area tecnica Cristiano Giuntoli, con cui sembra essere entrato immediatamente in sintonia. Il centrocampo ha già subito una sorta di rivoluzione con gli arrivi di Douglas Luiz (ufficializzato ormai da una settimana) e di Khephren Thuram, che a breve diventerà un nuovo giocatore della Juventus. Ma ci sono novità importanti anche per quanto riguarda la porta. Motta aveva fatto il nome di Michele Di Gregorio, premiato come miglior portiere nell’ultimo campionato di Serie A – bravo soprattutto con i piedi – ed è stato subito accontentato. Si spiegano così i grandi sorrisi che l’ex allenatore del Bologna ha elargito a tutti i presenti – giornalisti, addetti ai lavori, tifosi – questa mattina.
“Giuntoli non ha fiducia”, la rivoluzione procede spedita
La verità è che la Juventus si sta apprestando ad entrare in una nuova dimensione. Diversa da quella in cui ha vissuto finora. L’obiettivo di Giuntoli è continuare a “rivoluzionare”, dimostrando che nel ciclo che è appena finito, quello allegriano, non c’erano intoccabili.
L’esempio più lampante è quello di Adrien Rabiot. Una volta subodorata la volontà di non rinnovare il contratto, il direttore sportivo bianconero si è fiondato su un altro giocatore, Thuram, che è pronto a prendere il suo posto. Di questi cambiamenti in atto se n’è accorto anche il giornalista Paolo De Paola, intervenuto a TMW Radio. “Da parte di Giuntoli sto notando che non c’è fiducia sul gruppo squadra che c’era prima – ha detto – È evidente che la squadra, nonostante la Coppa Italia, non avesse coesione per un progetto comune. Questo spogliatoio anarchico andava rimesso a posto e ora il mercato servirà a scardinare quei convincimenti interni che avrebbero ostacolato il lavoro di Motta”.